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Vecchio 07-18-2007, 11:12 AM
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predefinito Quali criteri usare per scegliere un prodotto all'acquisto?

Quali criteri usare per scegliere un prodotto all'acquisto?


Buongiorno.
Con il passare degli anni mi sono sempre di più affinato nello scegliere un prodotto al supermercato, cosciente della forza che abbiamo noi consumatori nel poter cambiare le cose.

In un primo tempo, guardavo solo il prezzo, poi ho cominciato a controllare la qualità, la quantità e il tipo di confezionamento, la zona e i criteri di produzione...! Ora il prezzo è l'ultima cosa che guardo!

Ora, vorrei provare a migliorare e a diffondere un po di questa filosofia di scelta, magari impostando una scaletta con delle priorità....!

Arrivo al punto: quali sono secondo voi i criteri da seguire per scegliere un prodotto? (tipo al supermercato, ma anche in generale!).
E in che ordine, quale viene prima e dopo?

Proviamo a fare insieme una scaletta che vada bene per tutti, che sia comprensibile per chiunque, anche i meno informati (quindi senza l'uso di parole incomprensibili).

Comincio io, dalla fine: quando più prodotti si equivalgono nella somma di tutti i parametri, io mi oriento seguendo il detto "il giusto sta nel mezzo", quindi guardo il prezzo più alto e il più basso di quella categoria di prodotti, e scelgo quello che ha un costo medio!!
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  #2 (permalink)  
Vecchio 07-18-2007, 06:48 PM
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Io ho eliminato completamente i supermercati, così ho risolto il problema alla radice! Questo perchè non è solo il prodotto in sè a dover essere valutato secondo una personale scala di valori, ma è anche la grande distribuzione in toto ad essere molto discutibile...

In ogni caso, la mia personale scala di priorità nel valutare un prodotto è:

1.VEGAN

(Ndr: Il Vegan è una persona che sceglie di escludere completamente dalla sua alimentazione (e dall'abbigliamento, ecc.) ogni prodotto di origine animale, derivante dalla morte diretta o indiretta di animali o dalla loro sofferenza e prigionia. Un vegan NON mangia: carne, pesce, uova, latte e derivati, miele (e tutti gli altri prodotti delle api). Mangia TUTTI i prodotti della terra, senza alcuna restrizione. NON indossa pelle, pellicce, lana, seta. Indossa tutte le fibre vegetali o sintetiche.)

2.EQUO SOLIDALE
3.BIOLOGICO
4.LOCALE

Quindi prima di acquistare un prodotto devo accertarmi che sia prima di tutto vegano, poi realizzato con il rispetto dei diritti dei lavoratori, e secondariamente che sia biologico e prodotto vicino a casa mia.
Ho risolto il dilemma diventando crudista e acquistando solo frutta e verdura bio di contadini locali

Quel poco che mi manca lo compro in negozi biologici stando attento che sia di origine italiana, e quando di origine straniera che sia almeno equo-solidale (tipo le banane, e l'ananas ogni tanto).
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  #3 (permalink)  
Vecchio 07-19-2007, 02:05 PM
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Generalmente, paragono i vari rivenditori sullo stesso prodotto e compro da quello che lo vende a meno. Naturalmente marca e qualità li scelgo io in base alle mie preferenze, se tutti facessero così obbligherebbero i rivenditori ad adeguarsi e a farsi concorrenza. Ma la tendenza della massa è quella di acquistare un prodotto che si sa costa meno da un'altra parte ma per evitare la fatica di andare in un altro negozio si subisce e si acquista.
Inoltre pagare meno non vuol dire per forza avere un prodotto di qualità inferiore, magari il servizio che si riceve è più scadente (Vedi i discount e i voli low cost) ma il prodotto è lo stesso.
Bisogna abituarsi di fare acquisti ragionando senza subire il marketing d'assalto dei grandi centri commerciali.
Ho visto reclamizzare pannolini ber neonati con sconti del 30% mentre nel negozio sotto casa una marca concorrente ma di medesima qualità vendeva lo stesso formato senza sconto a un prezzo inferiore, al momento si pensa di risparmiare (azz!!! Guarda che sconto, compra compra!) mentre in realtà ci stanno buttando fumo negli occhi.
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  #4 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 12:48 PM
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E' una buona abitudine controllare sempre le etichette anche se la legge, in moti casi non obbliga a specificare informazioni importanti: l'origine del prodotto, e non solo il luogo di confezionamento!
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  #5 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 12:54 PM
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I miei criteri di scelta:
1. Vegan
2. Biologico
3. Equo solidale
4. Il più possibile locale
5. "Ecologico" (per quanto riguarda componenti, imballaggi eccetera)
6. Poco lavorato
7. Necessario o almeno utile... sto cercando di eliminare il più possibile gli acquisti superflui!
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  #6 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 01:00 PM
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Il costo medio è relativo.
Ci sono prodotti a costo medio che sono prodotti dalle stesse industrie che producono quelli di marca.
Poi secondo me va differenziato tra alimentari e non.
Negli alimentari, per me è importante prima di tutto la provenienza, gli ingredienti ed eventualmente le fasi di lavorazione. La qualità di fatto dipende da quello, poi il prezzo è un altro discorso, perchè dipende dalle disponibilità finanziarie di ciascuno. purtroppo oggi siamo arrivati al "paradosso alimentare" per cui per mangiare biologico, cioè sano, dobbiamo pagare di più.
Per gli altri prodotti invece dipende da tante cose. Ci sono piccole aziende che producono ottimi prodotti, lì bisogna informarsi.
Infine, io cerco di dare un occhio anche alla qualità etica, sulla provenienza dei prodotti e sulla gestione aziendale. Doveroso non pubblicizzare, ma sono sicura che molti ben informati sanno…
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  #7 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 01:05 PM
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I miei criteri di scelta, invece, sono questi:

1. vegan
2. poco o nulla lavorato
3. equo
4. locale
5. bio

Prodotti il più possibile vicini al loro stato originario e vegan, specie se locali. Se elimini i prodotti che contengono sottoprodotti animali (uova, latte, carne, pesce e derivati) automaticamente già escludi la maggior parte delle porcherie industriali, che hanno quasi sempre nel miscuglio del latte in polvere o dell'uovo in polvere... e se vai sui prodotti bio e freschi, locali, ti liberi del 99,9% dei prodotti delle multinazionali, insomma hai quasi sempre anche dei prodotti etici.
Mangiare vegan è il modo più facile di mangiare etico e fare boicottaggio senza troppi sforzi mentali!
Antonella
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  #8 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 01:12 PM
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Senza un "ordine di priorità":
- prezzo;
- data di scadenza;
- tipo di produzione e lavorazione (compresa la qualità etica, se ho capito cosa intende martina, ad esempio MAI uova che non riportano almeno la dicitura "allevamento a terra", ma meglio sarebbe "all'aperto", nonostante costino di più)
- stabilimenti; per alcuni prodotti confezionati (scatolame ad esempio) la "marca" pubblicizzata e costosa, di solito etichetta diversamente alcune confezioni, a costo decisamente inferiore. A volte per una propria "sottomarca", altre volte per le marche con marchio della catena di supermercati. Tra i due prodotti "identici" ovviamente scelgo il più economico.

Per altri acquisti controllo altre cose (per esempio l'etichetta, la stoffa e le cuciture per l'abbigliamento); comunque non è detto che non sia disposto a comprare merce di "bassa qualità", se il rapporto con il prezzo e con la probabile vita dell'acquisto possano essere comunque considerati "vantaggiosi"!
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  #9 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 01:19 PM
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Ragazzi/e, io navigando un attimo in rete ho trovato questo bello specchietto sul sito del comune di Firenze:
http://sportelloecoequo.comune.firenze.it/pages/consumo_critico.htm

1) Compra di meno
Non esistono prodotti ecologici, ma solo meno dannosi di altri. Ogni prodotto (anche un bicchier d'acqua) comporta un invisibile "zaino ecologico" fatto di consumo di natura, di energia e di tempo di lavoro.

2) Compra leggero
Spesso conviene scegliere i prodotti a minore intensità di materiali e con meno imballaggi, tenendo conto del loro peso diretto, ma anche di quello indiretto, cioè dello "zaino ecologico".

3) Compra durevole
Buona parte dei cosiddetti beni durevoli si cambia troppo spesso. Cambiando auto ogni 15 anni, invece che ogni 7, ad esempio, si dimezza il suo zaino ecologico (25 tonnellate di natura consumate per ogni tonnellata di auto). Lo stesso vale per mobili e vestiti.

4) Compra semplice
Evita l'eccesso di complicazione, le pile e l'elettricità quando non siano indispensabili. In genere oggetti più sofisticati sono più fragili, meno riparabili, meno duraturi. Sobrietà e semplicità sono qualità di bellezza

5) Compra vicino
Spesso l'ingrediente più nocivo di un prodotto sono i chilometri che contiene. Comprare prodotti della propria regione riduce i danni ambientali dovuti ai trasporti e rafforza l'economia locale.

6) Compra sano
Compra alimenti freschi, di stagione, nostrani, prodotti con metodi biologici, senza conservanti né coloranti. Spesso costano di più, ricorda però che è difficile dare un prezzo alla salute delle persone e dell'ambiente.

7) Compra più giusto
Molte merci di altri continenti vengono prodotte in condizioni sociali, sindacali, sanitarie e ambientali inaccettabili. Preferire i prodotti del commercio equo e solidale vuol dire per noi pagare poco di più, ma per piccoli produttori dei paesi poveri significa spesso raddoppiare il reddito.

8) Compra prudente
In certi casi conviene evitare alcuni tipi di prodotti o materiali sintetici fabbricati da grandi complessi industriali. Diversi casi hanno dimostrato che spesso la legislazione è stata modellata sui desideri delle lobby economiche, nascondendo i danni alla salute e all'ambiente.

9) Compra sincero
Evita i prodotti troppo reclamizzati. La pubblicità la paghi tu: quasi mezzo milione all'anno per famiglia. La pubblicità potrebbe dare un contributo a consumi più responsabili, invece spinge spesso nella direzione opposta.

10) Investi in giustizia
Ecco due esempi: finanza etica e impianti che consumano meno energia. In Italia puoi investire nelle MAG (Mutua Auto Gestione) e nella Banca Etica. Investendo poi nell'efficienza energetica puoi dimezzare i consumi e i danni delle energie fossili come carbone e petrolio.
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  #10 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 02:30 PM
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Dipende, se stiamo parlando di prodotti alimentari per esempio.
In proposito agli alimentari ad esempio io parto dal presupposto fondamentale che ciò che mangiamo ha ripercussioni dirette e potenzialmente pesanti sulle nostre condizioni di salute.
Quindi può valere la pena risparmiare un po' su tutto.
Sul prezzo di un paio di scarpe o di pantaloni o dell'automobile.
Ma di certo la scelta di cercare di risparmiare sugli alimenti non paga.

Nell'ultimo periodo mi sto orientando verso l'acquisto di prodotto di natura più "bio" possibile, cercando di conciliare il fatto di comprare e mangiare un alimento che non sia di produzione industriale con quello di non spenderci un patrimonio.

Questo è abbastanza possibile, se si vive nel posto giusto.

Io ad esempio vivo molto fuori città, in una zona di provincia in aperta campagna, zona eminentemente agricola e piena più di cascine che di paesi.

Se ho voglia di mangiare del pollo, so in che cascina andare a comprarlo.
E lo pago, il giusto, dando direttamente al contadino quello che pagherei in negozio per il pollo della qualità “relativamente” migliore, ma vado in un posto dove posso vedere i polli razzolare direttamente in cortile, all'aperto, dove gli vengono buttate granaglia da mangiare e non mangimi chimici.
Guardo e scelgo, dico al contadino voglio quello, lui lo prende lo scanna e me lo da.

Lo stesso faccio per il riso, perchè tra provincia di Lodi e Pavia è pieno di risaie, dove i contadini fanno anche un po' di vendita al dettaglio.
Normalmente queste cascine sono segnalati con cartelli lungo la strada cui cerco di fare attenzione mentre guido.
E così è possibile, comprando in società con altre due o tre persone, andare direttamente in cascina a comprare il sacco da 10 Kg di riso Carnaroli, buonissimo, pagandolo addirittura meno di quello trattato confezionato e venduto dalla grande distribuzione.

Idem con certe verdure, recentemente ho trovato delle zucchine che ho pagato come se le avessi prese al supermercato, ma avevano un sapore: non erano acqua addensata e sporca di verde.

Per la farina (sia bianca che di gran turco per fare la polenta) invece conosco un mulino dalle parti dei miei nonni, nelle marche, con ancora la macina di pietra mossa dalle pale del ruscello.
Anche lì, acquisto in società tra noi, miei nonni e zii, prendiamo sacconi da 15/20 Kg e poi ce li dividiamo.
Così non spendiamo di più che in negozio, mangiamo qualcosa di buono che non è in alcun modo trattato con la chimica da produzione industriale e contribuiamo a tener viva delle piccole realtà agricole e artigiane fatte di gente che di certo non ci si arricchisce sopra più tanto, ma conserva una tradizione e la tipicità di alimenti fatti come una volta e sempre più difficili da trovare.

Per quel che compro al supermercato invece sono abituato a leggere le etichette.
Evito le cose che contengono soia, perchè la soia usata nella produzione industriale è ormai quasi tutta transgenica, cerco sempre di orientarmi sul prodotto che sia “il più naturale” possibile.
Cerco di evitare i prodotti con grassi idrogenati aggiunti o grassi vegetale di discutibile natura come gli olii di palma etc.
Poi, naturalmente, a parità di qualità proposta dalle etichette compro quello che costa di meno.
Ma tra un prodotto la cui etichetta non mi convinca ed un altro che costa il 15% in più ma riporta ingredienti più convincenti e sani, spendo di più.

Come voi altri, cerco anche di orientarmi verso le produzioni locali.
Ad esempio sui formaggi, magari mangio meno tipi di formaggi rispetto a quelli che potrei scegliere sul bancone, ma vivendo in una zona che ha una tradizione casearia, mi oriento su ciò che è prodotto sul luogo, perchè sono molto migliori le probabilità che quegli alimenti abbiano provengano da piccole produzione poco industriali e molto artigianali e siano più freschi e senza conservanti.

Quindi ad esempio la crescenza non la compro confezionata, ma sfusa al banco, perchè nel supermarket del mio paese so che se ce l'hanno sfusa al banco è perchè l'hanno presa quella mattina e so pure in quale cascina, visto che il casaro è mio vicino di casa.
E invece che comprare il parmigiano confezionato in plastica, quando ce l'hanno, faccio lo stesso ragionamento comprando un pezzo di grana lodigiano direttamente staccato dalla forma.
e se non ci spendo di meno, beh, pazienza.
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  #11 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 02:32 PM
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Non voglio fare classifiche, mi limito ad elencare i miei criteri di scelta.
- posto di provenienza (più vicino è meglio è, si evita anche l'inquinamento derivante da un lungo trasporto)
- prezzo(se non scelgo sempre il più basso sicuramente evito il più alto)
- etica della ditta (che va ben oltre il marchio, consiglio di farsi qualche ricerca per sapere che marchi vanno propri evitati)
- per le uova scelgo quelle allevate a terra perchè pensare alle galline stipate nelle gabbie sempre illuminate di luce artificiale mi fa una rabbia incredibile).

Anch'io scelgo molto spesso proprio in base al palato: faccio dei tentativi (spesso comprando prodotti molto economici). Se poi mi piacciono li continuo a comprare, altrimenti passo ad altro.

Riguardo alle scelte di bluenote, sottoscrivo tutto anche se molte persone non hanno ne il tempo ne i luoghi (nelle vicinanza) dove comprare questo genere di prodotti artigianali. Poi non necessariamente tutto ciò che è prodotto industrialmente farà cagare, o ancor peggio, farà male, anzi è possibile che i controlli siano più rigidi e magari ne esca un prodotto insipido ma salutisticamente valido.
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  #12 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 02:36 PM
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Confermo quanto detto da bluenote sulla soia: fino all'anno scorso l'unica soia non ogm proveniva dal brasile. Ora, ringraziando la Monsanto, non ci rimane nemmeno quella.

Avevo peraltro sentito parlare di un'associazione - milanese, credo - nata proprio per promuovere l'idea del "gruppo d'acquisto diretto" (dal produttore biologico). E' una buona idea, anche se ovviamente non tutti sono disposti a rinunciare al "rito" del centro commerciale (anche per le uova e la farina). Pigrizia.

Per quanto mi riguarda, oriento i miei acquisti in base al palato: faccio un tentativo, poi decido se ricomprare o guardare altrove.

Ovviamente, considero anche i discount.
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  #13 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 02:40 PM
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Di solito acquisto in un supermercato, tranne alcuni tipici elementi delle terre di origine della famiglia: parmigiano, vino, carni, salumi e verdure fresche (quando passo di li). Anche se onestamente ho qualche scrupolo a comprare direttamente dai contadini, e preferisco andare nelle cooperative e nelle cantine sociali: mi danno più sicurezza, vedendo i controlli e conoscendo il livello dei veterinari e degli agronomi che lavorano lì. Oltre ad avere un grande amore per il modello cooperativistico.
Per quanto riguarda il resto, semplicemente vado su tutto quello che riesco a trovare di biologico: la differenza di prezzo è a volte piccola e a volte rilevante, ma mi arrangio comprando meno e meglio.
E mangiando meno, che a me male non fa.
Idem per quanto riguarda i condimenti: ci sono molti piccoli oleifici ed acetaie che lavorano molto bene e con standard elevatissimi, senza avere quell’approccio un po' antiscientifico che molti associano con la naturalezza e la genuinità.

Ah, ho notato che anche un discount come Lidl ora ha sugli scaffali molti prodotti biologici.
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  #14 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 02:47 PM
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Io guardo solamente al rapporto qualità/prezzo (da me presunto) senza però scendere sotto una soglia di qualità minima (sempre definita arbitrariamente da me).

Tipo, se so che un certo prodotto per auto è della Arexons ma lo vendono anche sotto un altro nome a metà del prezzo (con su scritto "se avete problemi andate sul www.arexons.com" ) io compro quello che costa la metà.

Per il cibo mi dirigo verso quello che costa meno ma mi sembra di un marchio serio. Ovviamente qualsiasi cosa con su scritto "bio" o cose del genere viene immediatamente scartata per ragioni di prezzo... Del resto, non ho ancora capito che differenza c'è tra un prodotto "bio" o "non-bio" (oltre al fatto che il primo è di moda come l'iPod). Del resto, anche se ce ne fosse, so che non mi interesserebbe... (Una volta però ho preso delle cose "bio" in offerta visto che costavano meno di quelle normali).

Le cose eque & solidali le compro quando mi dicono essere buone e avere un prezzo pari o inferiore a quelle normali. Quindi mai. Poi, ovvio, uno può illudersi tramite l'acquisto della carta igienica prodotta in Bangladesh con le foglie di banano tritate di cambiare il mondo.

Infine, quando sono dalle parti di Piacenza mi compro sempre una bella coppa...
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  #15 (permalink)  
Vecchio 07-21-2007, 02:53 PM
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Io leggo gli ingredienti. Se non so cosa sono me lo faccio spiegare.
Ho una marcata vena di ipocondriaca che mi porta ad esaminare con cura tutto ciò che dovrà finire nel mio organismo.
Non mangio più sottilette da quando anni fa feci l'errore di leggere l'elenco degli ingredienti. (Sottilette Kraft. Ingredienti: Formaggio, siero di latte concentrato, burro, proteine del latte, sali di fusione: citrati di sodio, sale, correttore di acidità: acido lattico.)




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