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![]() Tritarifiuti: ne vale la pena? Quali vantaggi e svantaggi?
E' già un po’ di tempo che mi frulla l'idea di mettermelo sotto il lavandino in casa, mi risolverebbe il problema dell'umido e dei conseguenti batteri con relativa puzza. Per chi non lo sapesse, è un apparecchio da installare sotto il sifone del lavandino con lieve modifica dello scarico che, senza l'uso di lame, permette di tritare finemente solo grazie alla forza centrifuga tutti i rifiuti organici prodotti in casa (la suocera non vale).
Ho aspettato perchè qualche tempo fa la gazzetta ufficiale vietava l'uso per problemi generati alla rete fognaria. Ma ultimamente hanno revocato tale divieto, io l'ho trovato a 240 €. Che ne dite? Qualcuno ce l’ha? Vantaggi, svantaggi? Grazie Ultima modifica di Deps; 08-10-2007 a 12:18 AM |
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Ho usato in Italia il tritarifiuti dal 1985, in tutte le case in cui ho abitato.
É sempre stato applicato a lavandini standard, di norma utilizzando la vaschetta per pulire le verdure (quella piccola) o anche alla seconda vasca. Il tutto solo cambiando la piletta che viene sempre venduta insieme al garburator in quanto è ovviamente diversa dalla piletta applicata al lavandino dovendo avere le filettatura per avvitarvi l'apparecchio. Quindi con una più che ventennale esperienza posso dire che per me è insostituibile, personalmente vi tritavo (e ovviamente trito visto che anche qui lo ho) tutto, dalle bucce di ogni genere, comprese melone e anguria (che non ho mai ridotto in piccoli pezzi ma messe esattamente come le tagliavo quindi a spicchi lunghi che vengono man mano tritati), a piccole ossa ecc. ecc. Uniche esclusioni sono i noccioli piccoli o grandi che siano insomma dalle ciliege alle pesche passando attraverso prugne e albicocche e questo non tanto perchè la potenza della macchina non li triterebbe ma solo perchè essendo tondi "saltano" e non vengono tritati. Il concetto di quella macchina lo vedete applicato esattamente in un qualsiasi frullatore, nel Bimby o nello stesso frullatore ad immersione: trita tutto riducendo in polvere (se fosse asciutto come si fa per rendere lo zucchero a velo) o comunque in un impasto "omogeneizzato". Quindi non esiste alcun tipo di problema per gli scarichi dei nostri lavandini ne’ tantomeno per le fognature che NON hanno alcuna necessità di essere sovradimensionate. Di certo in nord america non c'è nessun sovradimensionamento ne’ di tubi in casa ne’ fuori !! Ed è ovvio se prestate attenzione a quello che un tritarifiuti fa. Non mi dite che non buttereste dal lavandino della maionese andata a male, o del paté o simili consistenze. Ed è per questo che c'è bisogno di acqua corrente esattamente come ne avete bisogno nel momento in cui lavate un barattolo di maionese o yogurth andato a male e dovete farlo scendere dalla piletta del lavandino. Nulla di antiecologico e di certo cosa utilissima: elimina la permanenza di residui organici che danno cattivi odori, che attirano mosche e insetti, diminuisce la quantità di rifiuti che comunque si accumulano anche nelle discariche. Per quanto riguarda eventuali divieti legali... onestamente (ma io mi fermo al 2001 per la mia esperienza in Italia) non ne ho mai sentito parlare, ma di certo a logica non ne vedo nessun motivo; ma sappiamo tutti come le cosiddette novità (e la parola mi fa venire da ridere visto che sono penso 30 e passa anni che esiste) vengono sempre prima deprecate o osannate in base al vantaggio economico che può/potrebbe portare. Per quanto riguarda i prezzi l'ultimo che ho comprato in Italia (all'ennesimo cambio di casa: non se ne è mai rotto uno nonostante il continuo uso che ne faccio) lo pagai 500.000£ ed era della migliore marca (USA) disponibile e il modello intermedio come dimensione. Il montaggio è fattibile anche da soli (sia usando un interruttore esterno che io personalmente sconsiglio per evitare di toccare interruttori con le mani bagnate sia usando il dispositivo a pressione che si monta sul lavandino stesso): io l’ho montato da solo! Ciao |
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Io l'avevo fatto mettere una decina d'anni fa al mare e poco dopo anche qui a Como e non sono pentita. Lo uso sempre. Una sola volta mi si è "ingolfato", avevo tritato le radici della "barba dei frati" che sono un po’ legnose ed ho dovuto farlo aprire. Direi che funziona benissimo anche per gli ossicini di pollo e coniglio e tutti gli scarti alimentari, frutta, verdura ecc. Lo uso anche come "vuota-frigo" dagli avanzi dei vasetti e sottovuoti quando parto.
Se lo provi non puoi più farne a meno. Unico inconveniente: sotto al lavandino occupa un po’ di spazio! |
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Io ne ho un della General Elettric e l'ho fatto installare quando ho acquisto la cucina nuova. Mio fratello che è idraulico me lo aveva sconsigliato perchè a lungo andare avrebbe rovinato le tubature. Non l'ho ascoltato! I primi tempi l'ho usato tantissimo, poi ho iniziato ad avere problemi di intasamento dei tubi sotto il lavello. Si forma tipo malta puzzolente è tutte le volte dovevo smontare i tubi e lavarli: una rottura insomma. Nel 1996 ho speso 600.000, mai acquisto fu così inutile!
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Ma un aggeggio del genere per chi ha bambini in casa non è pericoloso? Non è difficile immaginare quale gioco divertente possa essere per i bambini di nascosto ai genitori. Ha le protezioni per le dita? E se partono schegge?
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Certo che è pericoloso, non c'è nessuna protezione (altrimenti non potresti metterci dentro i rifiuti). L'unica che c'è è il pieghevole di gomma che impedisce al 99% dei detriti di saltar fuori durante il funzionamento.
Tieni presente che l'affare si usa con l'acqua corrente aperta (e abbondante); inoltre, sulla bocca è possibile appoggiare il tappo traforato originale della vasca del lavandino, ad ulteriore protezione mentre è in funzione (ci deve stare per un minuto o due, a seconda di cosa ci butti dentro). Comunque, la camera di triturazione è molto in basso rispetto alla bocca d'ingresso, ci devi infilare mezzo avambraccio per arrivare a toccare il fondo con la punta delle dita. Riguardo ai bambini, pochi accorgimenti bastano a avanzano ad evitare tragedie (che, purtroppo, capitano statisticamente): primo, mai usarlo davanti a loro né farlo passare per un gioco; secondo, il comando di azionamento pneumatico va posizionato il più in fondo possibile, verso il muro. Nel mio sta nascosto dal tappo in alluminio (che poi è il tappo che serve a tenere chiusa ermeticamente la bocca del dissipatore quando non si utilizza, ed è veramente difficile da togliere per un bambino). Terzo ed ultimo, si installa un interruttore nascosto e posto in alto che tolga corrente quando non si usa. Poi, ovviamente: se ci si vuole infilare dentro la mano a tutti i costi, è possibile. Ma per farsi del male, sarebbe molto più comodo prelevare il minipimer che sta nel cassetto. |
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Personalmente l'umido ritengo che sia più proficuo conferirlo ai compostatori, tanto per creare qualcosa di veramente utile, senza sovraccaricare i depuratori e le discariche dove smaltire i fanghi da essi prodotti. |
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Io ho il bidoncino dell'umido che passano a ritirare tutti i martedì e non ci vedo niente di schifoso.
Punto primo lo tengo sul balcone. Punto secondo non fa odore. Volendo potrei anche tenerlo in casa. E' fatto APPOSTA. In un materiale che non lascia passare gli odori, ma anzi li assorbe. Ed è chiuso. Inoltre i sacchettini biodegradabili sono piccoli. Quindi ne usiamo almeno 2 o 3 a volte ogni settimana. Si chiudono singolarmente, e si depositano in questo bidoncino. Che io sappia in quasi tutte le città che fanno la raccolta differenziata il sistema è questo. Sinceramente non ho mai sentito la necessità di comprare un tritarifiuti, l'idea non mi ispira per nulla. |
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Non sono assolutamente d’accordo sull'uso del tritarifiuti e su questo sistema di gestire i rifiuti organici.
Il recente testo unico per l'ambiente, il DLgs 152/2006, prevede la possibilità d'installare il trituratore domestico di rifiuti organici all'Art. 107, comma 3, previa comunicazione all'ente Gestore del Servizio Idrico Integrato. Lo stesso gestore deve, prima d'autorizzare qualunque installazione di questo tipo, svolgere una verifica tecnica sugli impianti di depurazione. Lo stesso Testo Unico, poi, richiama tali dispositivi all'Art. 182 commi 6 e 8, ribadendo la necessità che l'Ente Gestore svolga la verifica tecnica degli impianti. Pertanto, non è vero che non servono autorizzazioni in merito, ma non è neppure vero, purtroppo, che siano vietati in assoluto. Teoricamente, se il Gestore del Servizio Idrico Integrato è d'accordo, e complice dell'Azienda che li produce e reclamizza, si possono installare con semplice comunicazione allo stesso Gestore. Spero che: 1) nessun Ente Gestore abbia autorizzato tali installazioni, a seguito della verifica tecnica; 2) nessuno li installi senza informarsi preventivamente perché, sino a svolgimento della verifica tecnica di cui sopra, in ogni caso sono da intendersi vietati; 3) la revisione del Testo Unico cancelli queste schifezze, vietandole in assoluto. I rifiuti organici vanno raccolti differenziati con il porta a Porta... Intanto, potrete apprezzare dal loro sito (www e-key46.it) che hanno rimosso ogni Riferimento alla legalità della loro vendita ed alla non necessità d'alcuna autorizzazione. Così la gente se li installa, senza sapere nulla! (mi pareva d'avere letto lodi sulla praticità e sulla non necessità d'alcuna autorizzazione, diversi mesi fa, quando ci guardai... per la prima volta) Massimo |
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Faccio un copia incolla d'una mail trovata in rete:
-- Bologna, 16 marzo 2006. Comunicato stampa venditori e costruttori, a Monghidoro per illustrare il "tritarifiuti" per alimenti (si tratta una pseudo "novita'" vecchia di 80 anni, già proibita in mezza Europa per i danni agli impianti di casa, alle fognature, ai depuratori e ai corsi d'acqua, resuscitata dal governo Berlusconi.) Legambiente : "cosa ci vanno a fare gli amministratori d'Ato 5, Hera, Provincia e Comune ad una iniziativa che si presenta come alternativa alla raccolta differenziata dei rifiuti organici?" Legambiente è rimasta sorpresa nel leggere l'invito che amministrazione provinciale di Bologna e comune di Monghidoro hanno diffuso per promuovere un convegno sulla diffusione del "tritarifiuti" per residui alimentari, uno strumento non nuovo, proibito in vari paesi, che viene spacciato per un aiuto alla raccolta differenziata. In realtà lo scopo dell'iniziativa si autodefinisce come una novità alternativa alla raccolta differenziata dei rifiuti organici e risolutiva dei problemi sanitari, organizzativi e ambientali. In realtà non si tratta dell'ultimo ritrovato della tecnologia ma d'un elettrodomestico che si avvia a compiere gli ottant'anni in quanto risale al 1927 l'idea di sminuzzare i rifiuti in modo da farli scivolare via con l'acqua di scarico del lavandino di cucina. Gli amministratori promotori dell'iniziativa dovrebbero sapere che ci sono molte controindicazioni. Infatti il fronte dei contrari è molto folto e ha documentato i problemi che derivano da questa pratica che può intasare gli impianti per gli scarichi degli edifici, occludere le fognature, mandare in tilt i depuratori e, se generalizzato, creare grossi problemi ai corsi d'acqua fino a pesanti processi d'eutrofizzazione delle acque di fiumi e mare. Si tratta d'una scelta destinata a sottrarre sostanza organica alla fertilità dei terreni, specie nelle zone rurali. Ovviamente gli sponsor di questa scelta pensano al "business" e infatti oltre al venditore, saranno presenti costruttori, tecnici e consulenti. Dal dibattito su questo tema spinoso gli organizzatori hanno "accuratamente" escluso gli ambientalisti in quanto è nota la loro contrarietà ma si sono ben guardati dal garantirsi il contributo d'esperienza dei comitati tecnici, delle società di servizi ambientali, del consorzio dei compostatori e delle altre amministrazioni comunali che hanno già "sperimentato la novità". "Ci interroghiamo - ha commentato Luigi Rambelli, presidente di Legambiente Emilia Romagna - sulla iniziativa che viene presa sotto l'egida della provincia di Bologna e sul significato della presenza del responsabile di Hera Bologna Angelo Bruschi; del direttore dell'Ato 5 (Ambito Territoriale Ottimale) Marco Morselli, del sindaco di Monghidoro e soprattutto dell'assessore provinciale all'ambiente Emanuele Burgin". Gli ambientalisti fanno notare come la diffusione del "tritarifiuti" per alimenti e lo sversamento di rifiuti negli scarichi idrici, sia stata osteggiata, fino a proibirla, dall'Unione Europea, con la direttiva discariche; da molti paesi europei, primo fra tutti la Germania e dalla legge italiana. Naturalmente anche questa norma è stata spazzata via dal governo Berlusconi insieme a tante altre che regolavano la tutela dell'ambiente. |
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Non mi meraviglia che il comune di Bologna sponsorizzi il tritarifiuti sotto il lavello.
Questo allunga a dismisura il processo di smaltimento dei rifiuti organici domestici e assimilati (che sarebbero eccellenti e meglio del letame se fossero raccolti all'uscio e compostati), invece vengono inviati in fogna, mescolati ai tossici tipo WCnet o Spic&Span e inviati in depuratore dove, i professori universitari (come nella città di Treviso) progettano a tutto spiano per tentare di raccogliere un po’ di biogas dall'organico. Poi i fanghi tossici, asciugati, vengono mandati in discarica o meglio in inceneritore. Tutto guadagno per chi gestisce questo lungo processo di raccolta e smaltimento e per gli istituzionali che dividono la torta dei profitti pagati da pantalone. Ma, come succederà, se manca la corrente elettrica allora neanche il tritarifiuti funziona. Allora bisogna installare un congegno anti black-out che lo faccia funzionare, e il congegno sarà incentivato e installato facilmente dai venditori di tritarifiuti, e così via... Questa è l'italietta... Cordiali saluti PS: Formigoni, come con-partecipato AMSA, li aveva propagandati e spinti ancora 10 anno fa in Lombardia. Infatti in Lombardia ci sono inceneritori a go go. |
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è una bella invenzione io l'ho preso anni fa sul sito della idro dissipatoreidro.it e mi sono trovato molto bene. ci sono 2 o 3 modelli, e accessori. non so più cosa sia la spazzatura umida. metto tutto nel tritarifiuti e via.
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Desidero anch'io portare la mia esperienza nel marasma che si crea parlando di questo elettrodomestico.
Premettendo che in Italia fino a qualche anno fa non si sapeva nemmeno che esistesse, io lo conoscevo perchè ho vissuto per un certo perioro negli States e la è di default in ogni casa, come la lavatrice! Non vorrei azzardare ma penso che sia pure obbligatorio in certe zone!!! I miei ce l'hanno da 6/7 anni, io mi sono sposato 2 anni fa e l'ho acquistato assieme a tutti gli elettrodomestici essendo secondo me ormai indispensabile in cucina. Non intasa le tubazioni perchè viene tutto ridotto in poltiglia, diluito in acqua e spinto nella fogna. I residui del risciaquo dei piatti (ovviamente se non triturati) vi intasano il lavello proprio perchè non sono triturati! Trituro solo ciò che si può facilmente triturare, il resto (ossa, verdure o bucce filamentose) vanno comunque nel cassonetto. Però si produce meno del 10% dell'umido e soprattutto si abbatte drasticamente l'odore nell'armadietto sotto il lavello! In alcuni comuni vi è anche un importante riduzione della TARSU (mi sembra circa 40%) se si ha il tritarifiuti ammortizzando così il costo in tempi brevissimi; in altri è "illegale" perchè la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è un business immenso generando un grossissimo giro di soldi e tanti preferiscono quelli che un pianeta pulito! Comunque vi garantisco che è comodissimo, anche mia moglie che era scettica (da brava italiana, non ne conosceva nemmeno l'esistenza e quindi il funzionamento) subito non lo voleva ma da quando l'ha provato non ne fa piu a meno! |
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Qui da me fanno fa la raccolta dell'umido e quindi ho il bidoncino in casa con sacchetto biodegradabile che prendiamo gratis al supermercato. Tutto l'umido lo buttiamo li dentro e lo svuotiamo anche dopo diverse settimane. Nessun problema di odore ne insetti o bestie che girano per casa: l'unico odoraccio è quando vai a svuotarlo, poi gli dai una sciacquata (io a volte non gliela do neanche) infilo il sacchettino nuovo e poi lo riporto in casa pronto per essere ri-riempito. Minima spesa, massima resa, molto comodo ed ecologico.
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avrei 3 domande per essere sicuro prima di comprare il tritarifiuti x la cucina:
1- nessuna possibilità di tagliarsi anche inserendo la mano dentro il tritarifiuti per accompagnare il cibo nel buco?? 2- possibilità di coprire il buco con un tappo in modo che quando non si usa il tritarifiuti posso cmq utilizzare normalmente la vasca e riempirla d'acqua?? 3- con le fognature e tubazioni di Roma è possibile installarlo?? ho sentito dire che si potrebbe otturare tutto facendo danni all'appartamento o addirittura al palazzo!! grazie |
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