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  #16 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 11:30 PM
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Originariamente inviata da Stephane Visualizza il messaggio
Scusami se mi sono dilungato, ma non potevo spiegartelo se non facevo quella premessa.
Ciao
Per carità! Grazie a te per la spiegazione: è tutto più chiaro adesso...
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  #17 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 11:46 PM
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Secondo me è molto una questione di "pelle". La musica classica ti piace o non ti piace, come può essere per la techno.
Quindi di base, credo debba piacere la musica classica. A me per esempio piace molto, però avevo una certa avversione per la lirica (non so perchè). Poi sono andato a vedere un'opera e mi sono dovuto ricredere (sono stato anche ad un'opera di Wagner che è durata 4 ore).
Il fascino dell'opera sta nel connubio tra la musica, il canto e la scenografia. Credo sia da provare, ma affrontandola non da prevenuti, ma con un pizzico di curiosità.
Per quanto riguarda la validità di un cantante lirico, beh, per sapere se un giocatore di calcio gioca bene, devi avere un metro di confronto, che sono gli altri giocatori.
Tra i cantanti il parametro da valutare è chiaramente la voce. Se provi a sentire un po' di cantanti, capisci la differenza e capisci perchè Pavarotti (ma anche Domingo e Carreras, per nominare i "tre tenori") era cosi particolare.
C'è anche da dire, che i "tre tenori" han saputo giocare bene le carte del successo mediatico, fermo restando che comunque il loro valore è indiscutibile.
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  #18 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 11:50 PM
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Certe melodie vanno direttamente al cuore.
Ma non sempre si tratta di amore a prima vista (ascolto); talvolta è il caso, talvolta e la passionalità di un compositore, talora è il mito creato da un autore o interprete, talvolta è l'interpretazione (musicale o canora), oppure la vicenda narrata...
Io se vedo un quadro di Picasso non provo nessuna sensazione, se vedo una chiesa Romanico-Pugliese mi entusiasmo, la pietà di Michelangelo potrei stare per ore ad ammirarla.
Un mio amico diceva che 70anni di permanenza sulla terra sono troppo pochi, io penso che siamo educati (istruiti) male.
Siamo troppo complicati!!!
Dopo questi "appunti" da folle ti do una dritta, ti suggerisco una scorciatoia per far arrivare le note di un opera lirica o classica, dritte al cuore (ed accelerare il processo di avvicinamento al mondo del melodramma): ascolta la musica in cuffia o su un buon impianto.
Ci sono emozioni nascoste anche nei singoli bit di una riproduzione digitale.
Ora qualcuno dirà che la qualità artistica va ben al di là dei bit verissimo
Ma siamo complicati, troppo complicati
Buon ascolto
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  #19 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 11:56 PM
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Originariamente inviata da Candido Visualizza il messaggio
Un mio amico diceva che 70anni di permanenza sulla terra sono troppo pochi, io penso che siamo educati (istruiti) male.
Io penso che queste sono due grandissime verità e quindi vado un pochino OT.

Se potessimo vivere il doppio, potremmo fare molte più cose belle e in meno tempo. Pensa che in una vita media, cosa spenderemo in proporzione per imparare? Almeno metà, credo! E l'altra metà per mettere a frutto. Se vivessimo il doppio avremmo 1/4 di vita per imparare e 3/4 per praticare, quindi in proporzione molto meno spreco di tempo.

Riguardo all'educazione, è evidente che la scuola d'oggi è indietrissimo con i tempi (come anche il governo) dovuto principalmente, credo, alla burocrazia. Se si potesse ottimizzare tutto questo, le prossime generazioni avrebbero un rendimento sicuramente maggiore, ma la strada è ancora lunga per cambiare il mondo...!
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  #20 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 12:01 AM
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Premetto: Io non amo l'opera (forse avrei dovuto, avendo studiato musica classica). Ho una repulsione per la recitazione cantata (compresi i musicals).
Comunque l'opera appunto è una recitazione teatrale cantata. Diciamo che va apprezzata (per chi ama il genere) per la musica, la scenografia ecc., ma che la voce dell'interprete (anzi, degli interpreti) è di fondamentale importanza. Onestamente non trovo che Pavarotti fosse UNICO nel suo genere, almeno per MIO GUSTO (preferivo Placido Domingo ad esempio tra i 3 del famoso terzetto) e credo anche che, a prescindere dalla tecnicità, vada molto a gusto. Ci sono cantanti più espressivi, cantanti invece che hanno una potenza e un'estensione vocale incredibile, poi credo incida molto anche la "pulizia" del linguaggio (ovvero la dizione). Le voci (e questo lo so per aver fatto pianoforte e canto) sono suddivise in contralto, tenore, baritono, basso, soprano e mezzo soprano.
Diciamo che le voci femminili sono i contralti, i mezzosoprani e i soprani. Le altre sono quelle maschili (Luciano era un tenore).
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  #21 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 12:05 AM
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Ma siamo sicuri che i 300mln di dischi fossero tutti di "opere" oppure erano i suoi famosi duetti e le esibizioni con i tre tenori... perchè un conto è sentire cantare delle arie famose mescolati e dei brani pop a pezzi di musical e canzoni celebri interpretati in chiave lirica e un'altro è conoscere ad apprezzare un'opera intera.
L'abilità di Pavarotti (non so se la definirei arte) è stata questa: portare l'interpretazione lirica all'attenzione delle masse "distratte" sia con il sodalizio con gli altri due tenori che con i suoi famosi Pavarotti and Friends.
Per capire le sue capacità canore di tenore ci vuole un parere che tecnico io non posso dare, ho letto che non era un tenore straordinario e sentito dire molti appassionati che a livello di tecnica e di doti (estensione, colore, timbro) dei tre il migliore era Carreras.
Lui aveva comunque avuto delle brillanti intuizioni di marketing e ha saputo verso la fine della sua carriera trovare un modo intelligente per coinvolgere un vasto pubblico.
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  #22 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 12:35 AM
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Se potessimo vivere il doppio, potremmo fare molte più cose belle
Io penso che:
  • vivendo di più potremmo dedicare maggiore tempo ad ascoltare gli altri
  • vivere per un tempo maggiore con gli altri ti porta inevitabilmente a rispettare il prossimo perchè te lo ritrovi avanti "agli occhi" per più tempo. Mi spiego: se fai uno sgarbo a qualcuno, hai il doppio (almeno) di possibilità che ti possa restituire la cortesia.

Quote:
la scuola d'oggi è indietrissimo con i tempi (come anche il governo) dovuto principalmente, credo, alla burocrazia.
E’ tutto voluto, non fa comodo a nessun governo che il popolo sia istruito.
Unica parola ammessa : STRUMENTALIZZAZIONE
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  #23 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 01:09 PM
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e soprattutto in che aspetti era così unico il povero (non dal punto di vista economico, eh?) big Luciano?
Provo a rispondere alla tua ultima domanda con mie parole, sperando di non essere frainteso, premetto che rispondo da ammiratore.
Prendi la fotografia per esempio, se la pratica un appassionato con il passar del tempo, diventerà sempre più bravo fin a diventare un esperto fotografo (certo ci sono casi in cui non è così, senza offesa per nessuno).
L’ estensione della voce di tenore va dal Do della seconda ottava al Do della quarta ottava, salendo di più inizi a diventare non più “tipico tenore”.
Tu credi che una persona appassionata di canto, non avendo una predisposizione naturale possa entrare nell’estensione della terza ottava della voce di tenore?
Pavarotti arrivava al Fa sovracuto e per quanto ne so (ma non sono certo) solo un altro tenore al mondo Gedda era in grado di eseguire il Fa sovracuto tra l’altro contenuto nella partitura dei Puritani di Bellini.
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  #24 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 01:22 PM
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Per approfondire, c’è una breve storia in Wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Pavarotti
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  #25 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 01:37 PM
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Ciao!

Come spiegare quello che sentiamo ascoltando un'opera? Difficile...

Da molto tempo andavo a vedere quel tipo di spettacolo, non ci trovavo un gran piacere, mi piaceva sopratutto la musica.

Poi ho guardato diversamente l'opera quando ho conosciuto Andrea Bocelli e ho capito l'emozione che può procurarci.

Per decidere chi è bravo o no, bisogna conoscere le regole dell'arte ma ognuno è capace di sentire se stesso se l'artista gli da emozione.

Pavarotti aveva il sole nella voce. Era un uomo di gran cuore.
Qualcuno che conosco ha detto quando è morto : "ora il coro degli angeli ha un meraviglioso solista".
Ho trovato questa frase molto bella.
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  #26 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 01:50 PM
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Allora mi chiedevo se qualcuno che ne sa più di me, può provare a spiegare in maniera semplice e comprensibile a tutti (non come scritto sui giornali) in cosa consiste quest'arte, come capire chi è bravo o no
Salve,
non è proprio così facile spiegarti cos'è la lirica ma certamente se ci sono in tutto il mondo tanti appassionati che dopo 200 anni si commuovono ascoltando Madama Butterfly o la Traviata un motivo c'è di sicuro. Purtroppo la cultura moderna non lascia molto spazio al sentimento mentre la lirica è basata proprio sulla varietà di questi.

Quando un compositore scriveva un'opera, necessitava e ricercava affannosamente un libretto che lo ispirasse (libretto cioè testo poetico)ed ecco quindi la messa in scena di grandi "storie" a volte tratte da capolavori letterari o teatrali (anche Shakespeare per esempio) che vengono narrate in musica (Quello che noi chiamiamo Melodramma). Tuttavia, a seconda delle epoche, l'argomento può essere tragico, comico, buffo, semiserio ecc..., ma sempre di lirica si tratta.

Quindi grandi storie veicolate da grande musica. Certo è che per cantare questo genere musicale all'epoca della sua nascita, non vi erano supporti tecnici (microfoni) quindi per poter superare il volume dell'orchestra, occorreva una tecnica speciale che è quella che consente di sviluppare la voce per renderla udibile sopra il volume orchestrale. Questo studiano i cantanti: sviluppare in modo "artistico" e godibile la propria voce che deve essere messa a disposizione del compositore per dare vita e "voce" ai suoi personaggi.

Per capire la bravura di un cantante bisogna avere un buon orecchio allenato e questo lo si ottiene ascoltando i Grandi. Certo è che per un neofita entrare nel mondo della lirica non è semplice, ci vorrebbe un "traghettatore" a spiegare trame e personaggi. Tuttavia fate molta attenzione: la lirica è un vortice che se ti cattura ti fa prigioniero per tutta la vita.
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  #27 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 05:28 PM
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Originariamente inviata da roberto Visualizza il messaggio
Pavarotti arrivava al Fa sovracuto e per quanto ne so (ma non sono certo) solo un altro tenore al mondo Gedda era in grado di eseguire il Fa sovracuto tra l’altro contenuto nella partitura dei Puritani di Bellini.
... nell'aria "Credeasi, misera" dell'ultimo atto
E' un fa sovracuto che cantano in pochi (Kraus non ci arriva? Io ricordo di si ma forse mi sbaglio), tuttavia non è fatto (ovviamente) in voce piena ma in falsettone in pieno stile "bel canto".
Molto più impressionante, secondo me, il re bemolle sovracuto che c'è nel primo atto ("A te, o cara"). Pavarotti è uno dei pochi che raggiunge sempre in re in "possente amor mi chiama" del Rigoletto (ancora, insieme a Kraus che però ha una voce molto più sottile).
I grandi tenori amano piazzare acuti anche non in partitura, e Luciano era certo uno di questi (mai ascoltata la Norma con Pavarotti?).
Grande voce, metallica ma possente. Il mio unico cruccio è che sono troppo giovane per averlo visto cantare dal vivo...

Ma torniamo in Topic: una visita a teatro e uno spettacolo magari di quelli "facili" (che so, Tosca, Boheme, trilogia verdiana) vi farà capire se fa per voi. Meglio andare con qualcuno che ci capisce e vi possa spiegare la trama, per apprezzare in pieno la tecnica di canto invece avrete bisogno di paragonare le varie esecuzioni. Purtroppo le registrazioni sono eseguite da interpreti che difficilmente vedrete on stage, e soprattutto in condizioni controllate, quindi non aspettatevi il medesimo livello. Tuttavia non è poi difficile trovare un buon cast di medio livello con alcune gemme al suo interno, e apprezzare immensamente lo spettacolo. Certo, a volte l'esecuzione fa un po' pena, ma se frequentate un buon teatro (la Scala, ad esempio, e l'Arena per chi vive al nord) avrete certo occasione di passare momenti indimenticabili.
Ah, se poi spendete i soldi che avete da parte per il 50/1.2 in CD d'opera non lamentatevi con me.
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  #28 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 05:33 PM
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Originariamente inviata da Speranza Visualizza il messaggio
una visita a teatro e uno spettacolo magari di quelli "facili" (che so, Tosca, Boheme, trilogia verdiana)
Fortuna che hai messo le virgolette...
Io consiglio vivamente il repertorio pucciniano e almeno il verismo italiano (vabbè tutto il primo 900).
La Tosca in primis.
Opera geniale, intelligente, molto profonda, ardita (sesso in chiesa), scritta, trascritta e musicata con una arguzia per me senza pari.
Sembra di facile ascolto (ovviamente libretto alla mano) ma poi ci si lascia travolgere dagli eventi politici, passionali...
E la musica ... Ah la musica...
Apri il cuore ed ascolta...

E se non succede niente... Ti consoli il fatto che a me non piace Mozart ( a parte il requiem) e quindi gli "insensibili" saremmo in due.
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  #29 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 05:34 PM
Roy Roy non è in linea
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Un ricordo personale sulla fama di Pavarotti.
Nell'82 mi trovavo in Lapponia per lavoro, la mia meraviglia nel sentire la gente del posto che ammiravano l'Italia per la pizza e Pavarotti. Questo per dire che era più conosciuto e amato all'estero che in Italia.
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  #30 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 05:53 PM
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Ciao Scuola,

ti rispondo solo a titolo personale, naturalmente.
Per me Pavarotti aveva di eccezionale solo il timbro vocale, che lo rendeva certo unico e sempre riconoscibile tra tanti. L'ho scoperto un giorno, confrontando tre versioni de "Il mattino" di Leoncavallo, cantate da Carreras, Domingo e Pavarotti.
Le prime due, evidenziavano ovviamente voci molto piacevoli ed erano ottime. Quella di Pavarotti mi ha fatto capire subito che questo aveva una voce con un colore molto particolare.
Come per le voci dei doppiatori, tutte sono belle, alcune sono particolarissime e gustose come il compianto Ferruccio Amendola, che ha doppiato tanti da De Niro a Stallone, rendendoli. O come dimenticare Lionello che doppiava Woody Allen meglio dell'originale.

Quindi solo un fatto di colore della voce.

Infatti per il resto, non sopporto manco un po' il nostro Pavarotti. Per non parlare delle sue performances volgari con i tre tenori in giro per il mondo a cantare in modo indegno le nobili canzoni napoletane.

Per non parlare di quelle manifestazioni orripilanti del "Pavarotti and friens", dove quegli altri prezzolati artisti pop erano costretti a duettare con lui le loro canzoni, che erano completamente fuori genere per un tenore.

Per non parlare infine del gran casino che hanno fatto i media intorno alla sua morte.
Articoli che sicuramente quei vermi dei giornalisti avevano già pronti nel cassetto, in previsione della sua dipartita. (Questa di fare gli articoli di questo tipo è una consuetudine nell'ambiente e si chiamano "coccodrilli").

Del resto, questo è un paese arretrato e poco colto. La gente italica ama i miti, non la sostanza, perchè è più facile amare che capire. Seguire un calciatore e strillare allo stadio, piuttosto che andare a correre e sudare per due ore.

Non potrai quindi leggere altro che articoli pieni di miele stucchevole sulla sua figura, ovviamente.

Qualche altra parola sul mondo dell'opera, così me li faccio nemici tutti...
No, basta.

Solo un'ultima: nello stesso giorno o quello dopo, è morto anche Joe Zawinul.
Manco un titoletto. E lui era davvero un grande, andate su Myspace a cercarlo, era il tastierista compositore austriaco che ha fatto impazzire il mondo con i "Weather Report" e con tutte le sue posteriori formazioni multietniche strepitose.

Manco una parola...




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