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  #1 (permalink)  
Vecchio 09-10-2007, 09:41 PM
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predefinito Come apprezzare l'opera e big Luciano Pavarotti?

Come apprezzare l'opera e big Luciano Pavarotti?


Ciao a tutti,

in questi giorni ovviamente se ne parla tanto di Pavarotti, come tutte le volte che un personaggio famoso muore . Anche io mi sono incuriosito, nonostante non sia mai stato un appassionato dell'opera, ma non lo sono mai stato perchè non sono mai riuscito a capirla (un po’ come quando guarda una partita uno che non segue il calcio). Nonostante tutti gli articoli che ho letto in questi giorni, faccio ancora fatica a riuscire ad apprezzare questo genere di musica pur capendone la grandezza.

Eppure sono in tanti che la seguono nel mondo: mi sembra che hanno stimato che il Pavarotti abbia venduto qualcosa come 300 milioni di dischi nella sua carriera.

Allora mi chiedevo se qualcuno che ne sa più di me, può provare a spiegare in maniera semplice e comprensibile a tutti (non come scritto sui giornali) in cosa consiste quest'arte, come capire chi è bravo o no e soprattutto in che aspetti era così unico il povero (non dal punto di vista economico, eh?) big Luciano?
Questo con la speranza di riuscire ad avvicinarsi a questa interessante forma d'arte.

Grazie
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  #2 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 12:43 PM
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Personalmente non ho mai sentito Pavarotti per un'intera opera, però la lirica per me è meravigliosa. Molto sta nell'orecchio abituato, fin da piccolo mia nonna mi faceva ascoltare musica classica quindi non la trovo "strana", ma anche se non si è abituati basta mettersi lì con un po' di pazienza, con la voglia di scoprire un genere poco inflazionato (soprattutto in certe fasce di età) ma davvero sublime e lasciando perdere veri pregiudizi (come il fatto che sia da "vecchi", che sia noiosa o altro).
Se fossi in te partirei da opere in italiano che facilitano notevolmente l'ascolto. Per esempio il Don Giovanni o il Barbiere di Siviglia. Nei CD trovi anche il libretto, altrimenti guarda su WikiBook e troverai il libretto del Don Giovanni che ho messo online. (altrimenti Google )
Poi ti metti in un posto tranquillo, magari con delle cuffie, e te la godi.
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  #3 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 12:45 PM
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La cosa migliore per cominciare ad apprezzare l'opera è andare a vederne una dal vivo con qualcuno che la conosce e che ti può aiutare ad "entrarci". Consiglio prima di leggere il libretto per conoscere la vicenda e inoltre scegliere opere (per cominciare) come il Barbiere di Siviglia, Tosca, Rigoletto, Butterfly ecc...
Poi passi all'ascolto dei dischi... e godi anche a casa!
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  #4 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 03:15 PM
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Guarda, ho ascoltato ed assistito a molte opere, ma non c'è stato verso: o ne rimani affascinato, o non ti piacciono. Non ci sono vie di mezzo… e nel mio caso è anche una cosa strana, visto che ascolto molta musica classica.
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  #5 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 03:46 PM
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Dal basso della mia incompetenza in materia (mi piace il canto lirico ma non la musica che l'accompagna), devo dire che le cose che più mi colpivano di Pavarotti erano:
  • in positivo la chiarezza delle parole, riuscivo a capire tutti i testi anche senza libretto.
  • in negativo una certa piattezza di esecuzione che faceva sembrare tutte le opere uguali.
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  #6 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 03:50 PM
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Originariamente inviata da Theo Visualizza il messaggio
in positivo la chiarezza delle parole, riuscivo a capire tutti i testi anche senza libretto.
Verissimo!
Bisogna pur dire che la nitidezza di pronuncia (fatte salve certe impostazioni tecniche che io considero "degenerate") è una caratteristica generale del timbro tenorile e non è quindi un'esclusiva pavarottiana. Sul piano espressivo, in effetti, non era una cima: basta confrontarlo con le esecuzioni di Gigli (a titolo di esempio, emblematica è la canzone "Mamma"!) per rendersene conto. Celletti, un po' causticamente, preferiva Claudio Villa al Nostro... E' il suo timbro unico, regale, dorato, corroborante, che ci fa innamorare il suo canto.
Comunque, niente da dire: nella nostra epoca è stato il più grande, soprattutto per come ha interpretato e gestito il suo ruolo-immagine, "rinverdendo a tutti gli effetti il mito del Tenore" (Gualerzi).
Personalmente, come approccio filosofico al canto, per fare un nome anagraficamente a noi vicino, preferisco Alfredo Kraus.
Ciao!
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  #7 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 03:56 PM
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Originariamente inviata da scuola Visualizza il messaggio
Questo con la speranza di riuscire ad avvicinarsi a questa interessante forma d'arte.
Credo che tutto avvenga in maniera naturale,senza forzare le cose.
Ad esempio, a me non potrebbe mai piacere Zucchero o Vasco Rossi… semplicemente lo senti "a pelle".
Prova ad ascoltare qualcosa del genere senza pensare che debba piacerti per forza, e se un campanello suonerà nella tua testa, vorrà dire che approfondirai.
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  #8 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 04:01 PM
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Pavarotti non è stato certamente il più grande tenore del secolo, ne’ il più bravo. Altro discorso è la notorietà. Vi sono infatti cantanti che vendono molti dischi e sono notissimi al pubblico (si veda Cecilia Bartoli) pur essendo artisticamente e qualitativamente inferiori ad altri. Il più grande tenore? Caruso, Del Monaco, Corelli, Di Stefano (canta con estrema passione ma è stato un criminale nei confronti del suo talento e delle doti non comuni e sciupate.), Pertile, Cecchele, Tito Schipa...e come dimenticare Gigli? Non concordo tuttavia sulle scelte di Pavarotti (Bocelli non è forse il suo erede?) di cantare con voce impostata brani di musica leggera. Questo tipo di operazione è, a mio modesto avviso, un tipico fenomeno da baraccone per incrementare la popolarità.
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  #9 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 04:04 PM
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Originariamente inviata da Torquato Visualizza il messaggio
Non concordo tuttavia sulle scelte di Pavarotti (Bocelli non è forse il suo erede?) di cantare con voce impostata brani di musica leggera. Questo tipo di operazione è, a mio modesto avviso, un tipico fenomeno da baraccone per incrementare la popolarità.
Invece la sua ecletticità era una delle cose che più mi piaceva di Pavarotti: s'è "sporcato le mani" con altri generi musicali più volte, abbandonando la classica spocchia che purtroppo molti altri cantanti continuano ad avere.
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  #10 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 07:08 PM
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L'opera di Pavarotti era rappresentata dalla lirica.
In questo senso nessuno potrà spiegarti cosa c'è di bello se a te non appassiona di base.
E' come convincere con le sole parole chi ama la Pausini a farsi piacere la musica Death nordeuropea... quantomeno raro, quando non assurdo!

Io ho seguito un percorso abbastanza comune, sebbene ancora ne conosca pochissima, ed è stato quello di conoscere per caso persone appassionate.
Mi hanno accompagnato nella visione di DVD di lirica, molti con Pavarotti, e devo dire che alla fine ci sono momenti emozionanti che mi hanno invogliato a vederne ancora.

Credo quindi che frequentare qualcuno/a già addentrato in quel mondo sia la cosa migliore da fare, perché la musica è un processo soggettivo che non si impara certo leggendo.
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  #11 (permalink)  
Vecchio 09-11-2007, 07:10 PM
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Originariamente inviata da Flavio Visualizza il messaggio
L'opera di Pavarotti era rappresentata dalla lirica.
In questo senso nessuno potrà spiegarti cosa c'è di bello se a te non appassiona di base.
E' come convincere con le sole parole chi ama la Pausini a farsi piacere la musica Death nordeuropea... quantomeno raro, quando non assurdo!

Io ho seguito un percorso abbastanza comune, sebbene ancora ne conosca pochissima, ed è stato quello di conoscere per caso persone appassionate.
Mi hanno accompagnato nella visione di DVD di lirica, molti con Pavarotti, e devo dire che alla fine ci sono momenti emozionanti che mi hanno invogliato a vederne ancora.

Credo quindi che frequentare qualcuno/a già addentrato in quel mondo sia la cosa migliore da fare, perché la musica è un processo soggettivo che non si impara certo leggendo.

Non posso che quotare quanto detto: se ascoltando un'opera (italiana mi raccomando) non vieni travolto dalla forza della musica beh, non fa per te.
Confermo che è un genere ancora molto apprezzato (basta contare gli spettatori dell'Arena di Verona, 500.000 presenze quest'estate).
Richiede, IMHO, un ascoltatore che sia passionale e sognatore, è proprio un genere di musica che ti deve entrare dentro e far commuovere. Sai quanta gente piange in sala sul finale della Bohéme?
Pavarotti in tutto questo ha il merito di aver diffuso la lirica al grande pubblico, portandola negli stadi. Aveva una voce stupenda, unica per molti aspetti. Ci sono incisioni nelle quali è, secondo me, il miglior interprete che abbia mai sentito, altre in cui, se pur ottimo, non è all'altezze di altre grandi voci (soprattutto del passato).
Tutto sommato, mi mancherà, anche se orami erano anni che non cantava più.
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  #12 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 12:09 PM
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Originariamente inviata da scuola Visualizza il messaggio
e soprattutto in che aspetti era così unico il povero (non dal punto di vista economico, eh?) big Luciano?
Provo a rispondere alla tua ultima domanda con mie parole, sperando di non essere frainteso, premetto che rispondo da ammiratore.
Prendi la fotografia per esempio, se la pratica un appassionato con il passar del tempo, diventerà sempre più bravo fin a diventare un esperto fotografo (certo ci sono casi in cui non è così, senza offesa per nessuno).
L’ estensione della voce di tenore va dal Do della seconda ottava al Do della quarta ottava, salendo di più inizi a diventare non più “tipico tenore”.
Tu credi che una persona appassionata di canto, non avendo una predisposizione naturale possa entrare nell’estensione della terza ottava della voce di tenore?
Pavarotti arrivava al Fa sovracuto e per quanto ne so (ma non sono certo) solo un altro tenore al mondo Gedda era in grado di eseguire il Fa sovracuto tra l’altro contenuto nella partitura dei Puritani di Bellini.
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  #13 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 12:22 PM
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Per approfondire, c’è una breve storia in Wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Pavarotti
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  #14 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 12:37 PM
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Ciao!

Come spiegare quello che sentiamo ascoltando un'opera? Difficile...

Da molto tempo andavo a vedere quel tipo di spettacolo, non ci trovavo un gran piacere, mi piaceva sopratutto la musica.

Poi ho guardato diversamente l'opera quando ho conosciuto Andrea Bocelli e ho capito l'emozione che può procurarci.

Per decidere chi è bravo o no, bisogna conoscere le regole dell'arte ma ognuno è capace di sentire se stesso se l'artista gli da emozione.

Pavarotti aveva il sole nella voce. Era un uomo di gran cuore.
Qualcuno che conosco ha detto quando è morto : "ora il coro degli angeli ha un meraviglioso solista".
Ho trovato questa frase molto bella.
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  #15 (permalink)  
Vecchio 09-12-2007, 04:28 PM
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Originariamente inviata da roberto Visualizza il messaggio
Pavarotti arrivava al Fa sovracuto e per quanto ne so (ma non sono certo) solo un altro tenore al mondo Gedda era in grado di eseguire il Fa sovracuto tra l’altro contenuto nella partitura dei Puritani di Bellini.
... nell'aria "Credeasi, misera" dell'ultimo atto
E' un fa sovracuto che cantano in pochi (Kraus non ci arriva? Io ricordo di si ma forse mi sbaglio), tuttavia non è fatto (ovviamente) in voce piena ma in falsettone in pieno stile "bel canto".
Molto più impressionante, secondo me, il re bemolle sovracuto che c'è nel primo atto ("A te, o cara"). Pavarotti è uno dei pochi che raggiunge sempre in re in "possente amor mi chiama" del Rigoletto (ancora, insieme a Kraus che però ha una voce molto più sottile).
I grandi tenori amano piazzare acuti anche non in partitura, e Luciano era certo uno di questi (mai ascoltata la Norma con Pavarotti?).
Grande voce, metallica ma possente. Il mio unico cruccio è che sono troppo giovane per averlo visto cantare dal vivo...

Ma torniamo in Topic: una visita a teatro e uno spettacolo magari di quelli "facili" (che so, Tosca, Boheme, trilogia verdiana) vi farà capire se fa per voi. Meglio andare con qualcuno che ci capisce e vi possa spiegare la trama, per apprezzare in pieno la tecnica di canto invece avrete bisogno di paragonare le varie esecuzioni. Purtroppo le registrazioni sono eseguite da interpreti che difficilmente vedrete on stage, e soprattutto in condizioni controllate, quindi non aspettatevi il medesimo livello. Tuttavia non è poi difficile trovare un buon cast di medio livello con alcune gemme al suo interno, e apprezzare immensamente lo spettacolo. Certo, a volte l'esecuzione fa un po' pena, ma se frequentate un buon teatro (la Scala, ad esempio, e l'Arena per chi vive al nord) avrete certo occasione di passare momenti indimenticabili.
Ah, se poi spendete i soldi che avete da parte per il 50/1.2 in CD d'opera non lamentatevi con me.
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