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Collettore riscaldamento a pavimento che non supera i 30°C
Collettore riscaldamento a pavimento che non supera i 30°C
Buongiorno a tutti, sono nuovo del forum e mi scuso in anticipo se il questito è già stato fatto diverse volte.
Ho un problema con il mio riscaldamento a pavimento; cerco di spiegare (perdonatemi per la terminologia ma non sono del mestiere...farò del mio meglio) prima la costruzioen e poi il problema. Ho una casa su 2 piani con riscaldamento a pavimento diviso in 2 zone, in tutta la casa tranne che nei bagni (1 al piano terra ed uno al primo piano......l'idraulico ha consigliato così.... ). Nei due bagni vi sono degli scaldasalviette collegati in diretta alla caldaia, senza la presenza di un termostato. La caldaia è una Hercules Condensing ed il riscaldamento a pavimento è fatto dalla Rehau. La caldaia contiente una sola pompa che manda l'acqua sia agli scaldasalviette che al riscaldamento a pavimento (per entrambe le zone)....poi ci sono i collettori nei quali prima l'acqua arriva agli scaldasalviette, poi in serie ci sono le pompe di rilancio (una per la zona al piano terra ed una per la zona al primo piano); dopo le pompe di rilancio vi sono le valvole dei circuiti del riscaldamento a pavimento, ed inoltre vi sono le miscelatrici per l'ingresso dell'acqua nei tubi del riscaldamento a pavimento. Gli scaldasalviette sono comandati da un orologio che regola l'apertura e la chiusura delle valvole che permettono l'ingresso dell'acqua verso questi... La pompa della caldaia che manda l'acqua al riscladamento è sufficientemente potente per entrambe le zone, ma (forse primo problema), l'acqua viene trasportata in un tubo del 16, mentre l'ingresso dei collettori è del 26.... Inoltre, la pompa della caldaia spinge l'acqua in questo tubo, che si sdoppia subito a T (una T rovesciata)...in pratica in orizzontale l'acqua arriva al collettore al piano terra mentre nella parte verticale passa l'acqua per il collettore del piano primo. La caldaia è impostata ad una temperatura di 42°C. Il problema è il seguente: mentre il collettore del piano terra arriva tranquillamente a 40° sia in ingresso che in uscita, garantendomi quindi un caldo accettabile e gradevole (chiaramente a seconda di come impostato il termostato...), il collettore del primo piano non va oltre i 30°C. Abbiamo provato di tutto, anche grazie ad un altro idraulico molto competente, a livello di apertura / chiusura bypass... La velocità della pompa di rilancio del pano terra è impostata al minimo, mentre quella del piano primo è impostata al massimo. Anche gli scaldasalviette del primo piano erogano iun calore inferiore allo scaldasalviette del piano terra. In questi giorni le sto tentando tutte, e tra tante prove ho sperimentato questa: ho fatto in modo che gli scaldasalviette rimanessero sempre spenti ed ho tolto tutte le valvole dei circuiti del riscaldamento a pavimento del piano primo, lasciandole in pratica sempre aperte. Il risultato è stato che il collettore, come mai prima d'ora, è arrivato ad una temperatura in ingresso di 38°C.... Il successivo passo che ho fatto è stato quello di ripristinare il funzionamento degli scaldasalviette lasicnadoli sempre aperti, lasciando le valvole degli scaldasalviette non montate, ed il risultato è stato che il termometro del collettore si è subito abbassato a 30° senza più risalire. Poi ho provato ad avvitare le valvole degli scaldasalviette lasciandoli lavorare quindi secondo un ben preciso orario e din questo momento la temperatura del collettore in ingresso è a 35°. Ora non so più dove sbattere la testa...la mia sensazione è quella che arrivi troppo poca acqua dal tubo della caldaia. Qualcuno mi sa aiutare e spiegare perchè l'impianto si comporta in questo modo??? Vi elenco le soluzioni che mi hanno proposto: 1) l'idraulico iniziale mi dice di alzare la temperatura della caldaia anche a 65-70° , ma, secondo me, in questo modo perdo la logica sia della caldaia a condenzazione (che ha senso se lavora tra 40-50°) che di avere speso un pacco di soldi per il riscaldamento a pavimento se poi devo tenere la caldaia ad una certa temperatura (non dimenticatevi anche che ho gli scaldasalviette in diretta...) 2) un'altra persona mi ha consigliato di effettuare una divisione del riscladamento all'interno della caldaia. In pratica installare una seconda pompa e lasciare cdhe le duye pompe all'interno della caldaia lavorino separatamente per ogni impianto (quindi non ci sarebbe più il problema dello sdoppiamento dell'acqua e del tuboa T)...Di fatto poi potrei anche togliere le pompe di rilascio all'interno dei collettori perchè non servirebbero più. Spero di essere stato chiaro e spero vivamente che qualcuno riesca ad aiutarmi, perchè non so più dove sbattere la testa. Grazie. |
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