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  #7276 (permalink)  
Vecchio 07-01-2010, 08:38 AM
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predefinito MA GRAZIE!

Ciao a tutti, grazie a tutti per la solidarietà ma soprattutto per l'amicizia. Come ha detto giustamente Nanni, in questa piazzetta, si respira un'aria pulita. Per Franca e Tommaso, è certo il nostro approdare dalle vostre parti, pensavate forse che non avessi già programmato un saluto ad personam?? La luce non è ancora arrivata (perché l'Enel si prende ben 5 giorni di tempo??) ma debbo dirvi che questo ritorno alle origini non ci dispiace. Il lume di candela è decisamente più romantico e cmq, d'estate, non è un grandissimo handicap. Se poi consideriamo che la doccia fredda ha un effetto rassodante, stai a vedere che saremo pronte per la prova costume!

Ma aldilà di questo, tra un fiume di lacrime e qualche risata, ecco, si altalena, un pò tutti in questo stato di sereno variabile. Ogni tanto arriva un gran temporale e poi subito dopo il sole, e poi di nuovo un temporale e così via. La cucciola idem, sta molto con le sue amiche in piscina, poi ci si ritrova per pranzo e poi di nuovo all'aperitivo, spesso con degli amici degli scout, questo per evitare, come sempre giustamente diceva Nanni (un pozzo di saggezza!) di essere solo "io e lei senza lui" e quindi di angosciarci vicendevolmente. In questo modo, almeno per ora, mi sembra che riusciamo a stare insieme ma anche ad avere i nostri spazi di distrazione o di sfogo (nel mio caso).

Gli amici sono molto vicini, la gente comune anche, lo vedi dagli sguardi, dal sorriso, da quella gentilezza che traspare nelle piccole cose. E anche questo, è un tocca sana. Il tempo sana tutte le ferite. Io sò che in cuor mio, mi manca il Don fisicamente, ma è come se ad ogni mio respiro, respirasse anche lui. In qualsiasi momento della giornata saprei dire cosa avrebbe detto o pensato. E' un pò come se l'avessi interiorizzato e quindi lo sento sempre con me. E' una grazia, una consolazione.

Nei prox giorni tornerò a leggere come state. Perché adesso basta parlare di Don e Isa, ricominciate a raccontare un pò di voi, di come vanno le cose!!!!! Ricordo a tutti anche la mia casetta in montagna (Pian dei Resinelli), disponibile per chi voglia fare qualche giorno, e naturalmente, lì, c'è la luce! E non c'è neanche un Parroco a proposito! Baci, a presto. Isa
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  #7277 (permalink)  
Vecchio 07-02-2010, 11:53 PM
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Ciao a tutti, stavo per scrivere "ma come mai non scrive più nessuno?", poi mi sono ricordata che siete altrove! Noi abbiamo un matrimonio ad Assisi, poi terrò la cucciola in un agriturismo, sperando che le torni un pò di appetito e sperando di riuscire a parlare un attimo con lei...Ho come l'impressione che abbia chiuso il suo cuore, ma sappiamo bene che nel fare così, si soffre di più, più intensamente e più a lungo...Vi abbraccio tutti, alla prossima fermata. Isa
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  #7278 (permalink)  
Vecchio 07-03-2010, 01:48 AM
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Ma dov'è che sono tutti?? Io non l'ho mica capito!!!! (Isa magari poi lo fai capire anche a me!!!)
Volevo chiedervi se qualcuno di voi ha usato Xeloda. Scusate, ma non riesco a ricordare le terapie di tutti e poi con questi nomi simili faccio molta confusione. Ho iniziato ieri una nuova terapia con questo farmaco e volevo sapere se qualcuno lo ha usato e se poò dirmi qualcosa in proposito.
Adesso vado a letto e provo a dormire!!!
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  #7279 (permalink)  
Vecchio 07-03-2010, 10:51 AM
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io ci sono, non in buone condizioni però, perchè sono entrata nella terza settimana e cominciano i fastidi e poi, con questo caldo, non ho più forze.
Stasera vado in montagna a prendere un pò di fresco, fino a lunedì.
Buon fine settimana a tutti e spero che tu Isa e la tua piccola possiate ritrovare un po' di serenità e relax.
Un abbraccio
Adriana
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  #7280 (permalink)  
Vecchio 07-03-2010, 11:07 AM
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anche io ci sono, Monia ho usato xeloda in associazione con il taxotere, se lo prendi da solo, non ha praticamente effetti collaterali, si arrossano mano e piedi, ma niete di più, se invece è associato a qualche altra chemio, il discorso è diverso, ci sono i soliti effetti, i capelli con xeloda restano al loro posto. un abbraccio a tutti soni
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  #7281 (permalink)  
Vecchio 07-03-2010, 01:19 PM
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predefinito

ciao ai presenti. Sinceramente non so neppure io dove siano finiti tutti. Io ho fatto qualche giorno di mare a Numana, sono rientrato domenica sera e poi ancora al mare qui a sottomarina. Purtroppo la due settimane sono alla fine. ricomincio martedi. A risentirci prestoi
__________________
Un carissimo saluto da Franco
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  #7282 (permalink)  
Vecchio 07-03-2010, 04:39 PM
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predefinito Edo c'è!!!

Ciao a tutti bella gente!!!
Oggi fa proprio un bel caldino.....38° più un'umidità pazzesca!!!
Care Isa e pupetta qualunque cosa dovesse necessitarvi non esitate a domandare, io e Paola siamo a vs disposizione....allo stesso tempo vi auguriamo di intraprendere al più presto la strada della serenità!!!
Mercoledì abbiamo fatto il solito giretto a Pavia per carico pillolozze.
Il dottore era molto contento di trovarmi in ottima forma, con esami del sangue praticamente perfetti. Visita di 5 minuti e mezz'ora di chiacchiere divertenti a riguardo di ferie, vini e cibi.......risultato....ci siamo dimenticati di programmare l'appuntamento per fine luglio e siamo passati direttamente al 2 settembre!!! Non mi sarebbe dispiaciuto la pausa di un mese, e proprio quello di agosto!!!! Incantesimo interrotto da mail del dottore che fissa appuntamento per luglio!!
Paola è impegnata tutto il weekend per la festa annuale dell'anffass dove lei svolge volontariato.....io non sarò presente per le fatiche ma giungerò per cenare con i ragazzi, in questi posti non si finisce mai di imparare!!
Ora vado a tifare Germania, Maradona non lo sopporto!!!
Un abbraccio sincero, ciao a tutti da Edo
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  #7283 (permalink)  
Vecchio 07-03-2010, 06:25 PM
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Invia un messaggio tremite Skype a franca49
predefinito

Ciao a tutti, anch'io ci sono ma molto molto acciaccata, sono solo a matà cura e già sono sfinita da diversi giorni, sarà il caldo ma come questa volta non mi è mai capitato di stare così male, va bè passeranno anche i prossimi 16 giorni.
Mando un saluto a tutti e anch'io come Edo finisco di vedere la partita tifando GERMANIA e proprio per la solita ragione....non sopporto veder omaggiare una persona come Maradona, un abbraccio FRANCA.
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  #7284 (permalink)  
Vecchio 07-03-2010, 06:31 PM
ERN ERN non è in linea
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predefinito

B.pomeriggio a tutti.
Ho bisogno di una informazione. Tempo fa nel forum si è parlato della ipertermia utilizzata a Pavia. Ho cercato di ritrovare i post ma non ci sono riuscita (forse aveva ragione Marco quando ci invitava a spezzare con argomenti di discussione)
Se non erro era stato Edo a prendere informazioni
Ho bisogno di informazioni e commenti (per mia cugina). Grazie

Monia, ma alla fine chi ti sta seguendo? e questa nuova terapia che è?

un saluto a tutti, a chi sta in montagna, a chi sta la mare, a chi sta negli agriturismi (un bacio a Isa), e a chi è in città

ern
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  #7285 (permalink)  
Vecchio 07-04-2010, 12:25 AM
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Franco sei stato a poco più di un'ora da casa mia e non mi dici niente?????????? Sarei disposta a fare tanti km per conoscere i grandi del forum come te e adesso che potevo incontrarti facilmente, mi sei scappato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ern sono tornata allo IEO e sto prendendo Endoxan + Xeloda, ma mi sto facendo seguire a S.Benedetto. Come sta Severino?
Buona notte a tutti.
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  #7286 (permalink)  
Vecchio 07-04-2010, 12:24 PM
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Smile

si dorme o si è al mare?????
__________________
Un carissimo saluto da Franco
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  #7287 (permalink)  
Vecchio 07-04-2010, 07:00 PM
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predefinito Rocordando Don Angelo

Carissimi amici,
penso possa farvi piacere, estendo a voi, un articolo che avevo estrapolato dal giornale di Lodi la scorsa settimana.


L'immagine del Don che ne emerge e' quanto ci ha sempre raccontato la nostra grande e mitica Isa !

Ora inizia l’avventura
con il tuo amico Gesù
di Arrigo Boccalari
Se sono diventato quello che sono oggi, se riesco a fare il lavoro che mi piace, a vivere di parole, probabilmente lo devo anche a don Angelo. Nel 1975 ero un ragazzino delle medie di San Bernardo, la parrocchia in cui lui si occupava di giovani. Era stato mio insegnante di religione alle elementari e sapeva che me la cavavo con i componimenti scritti. Così mi propose di rappresentare San Bernardo in una gara nazionale promossa da “Avvenire”. Dovevo scrivere un tema e così feci. Non vinsi, ma arrivai tra i primi dieci e il mio nome e quello di San Bernardo campeggiarono in grassetto su una delle pagine del giornale, prima di tanti altri nomi e parrocchie. Credo che fu in quel momento, accanto a don Angelo che si congratulava con me davanti ai miei amici, che presi una decisione: avrei cercato con tutte le forze di lavorare con le parole, in un modo o nell’altro. Ci sono riuscito e di questo sono sempre stato grato a don Angelo, anche se lui non l’ha mai saputo.
Poi gli anni si dilatano e così i ricordi assumono connotazioni sempre meno personali, ma quel prete sorridente e dalla fede immediata e gioiosa resta un punto fermo che non se ne va. E allora rivedo don Angelo sul campetto di San Bernardo, mentre fa le “telecronache” al megafono delle partitelle e poi si tira su la tonaca per mettersi al fianco dei ragazzi che stanno perdendo. Lo rivedo mentre mi parla dei suoi viaggi in bicicletta verso i santuari d’Europa, o durante le Messe agli Scout. Tutti volevano bene a don Angelo, non ho mai sentito un parola di critica nei confronti di quel sacerdote anticonformista, dai capelli lunghi, che sapeva trasformare una celebrazione religiosa in una festa piena di felicità ricca di fede.
Il mio ultimo incontro con don Angelo risale a sei anni fa, un momento doloroso, in una mattina di gennaio, nella “sua” chiesa delle Grazie. Ero di fronte alla morte, a una morte di cui non ho capito il significato e che non ho mai accettato. In quella chiesa c’erano molte persone e c’era anche don Angelo. Lo andai a cercare, per rovesciargli addosso la mia rabbia e la mia disperazione: “Dov’è Dio don Angelo, dov’è?” gli chiesi. Lui mi guardò con uno sguardo pieno di compassione, scosse la testa e allargò le braccia. Quello è il gesto più umano e nello stesso tempo più di fede e abbandono in Dio che ricordo di quei giorni. Don Angelo in quel momento era l’uomo di Chiesa che accetta il dubbio e lo risolve nella fede, ma nello stesso tempo rispetta la disperazione di chi cerca una risposta difficile da trovare su questa terra. Don Angelo era come Cristo, pronto a salire sulla croce, accompagnato da una fede incondizionata, ma che aveva pianto nell’orto degli ulivi. Uomo e Dio.
Sapevo che don Angelo era malato, e anche se non ho mai trovato la forza di andare a salutarlo, ogni sera pensavo a lui tornando a casa dal lavoro. Lanciavo uno sguardo verso le sue finestre, con i lumini accesi sui davanzali, a quelle piccole luci che avrebbero guidato il Signore quando avesse deciso di venire a prendere il suo amico sofferente. Ma Dio non ha avuto bisogno di quei segnali: sapeva dove don Angelo lo stava aspettando. E finalmente ha deciso che era giunto il momento: mi piace pensare che gli abbia teso le mani dicendogli “vieni, servo buono e fedele” e lo abbia portato via con sé, in un posto dove non ci sono più dolore e lacrime, con lunghe discese da fare in bicicletta, senza stancarsi, con i capelli nel vento.

P.S.
Franco, oh Franco !! Ci chiedi se si dorme o si e' al mare ???
Da queste parti stiamo "schiattando dal caldo in città naturalemente !!!

Ciao a tutti

Giuseppe

Carissimi amici,
penso possa farvi piacere, estendo a voi, un articolo che avevo estrapolato dal giornale di Lodi la scorsa settimana.


L'immagine del Don che ne emerge e' quanto ci ha sempre raccontato la nostra grande e mitica Isa !

Ora inizia l’avventura
con il tuo amico Gesù
di Arrigo Boccalari
Se sono diventato quello che sono oggi, se riesco a fare il lavoro che mi piace, a vivere di parole, probabilmente lo devo anche a don Angelo. Nel 1975 ero un ragazzino delle medie di San Bernardo, la parrocchia in cui lui si occupava di giovani. Era stato mio insegnante di religione alle elementari e sapeva che me la cavavo con i componimenti scritti. Così mi propose di rappresentare San Bernardo in una gara nazionale promossa da “Avvenire”. Dovevo scrivere un tema e così feci. Non vinsi, ma arrivai tra i primi dieci e il mio nome e quello di San Bernardo campeggiarono in grassetto su una delle pagine del giornale, prima di tanti altri nomi e parrocchie. Credo che fu in quel momento, accanto a don Angelo che si congratulava con me davanti ai miei amici, che presi una decisione: avrei cercato con tutte le forze di lavorare con le parole, in un modo o nell’altro. Ci sono riuscito e di questo sono sempre stato grato a don Angelo, anche se lui non l’ha mai saputo.
Poi gli anni si dilatano e così i ricordi assumono connotazioni sempre meno personali, ma quel prete sorridente e dalla fede immediata e gioiosa resta un punto fermo che non se ne va. E allora rivedo don Angelo sul campetto di San Bernardo, mentre fa le “telecronache” al megafono delle partitelle e poi si tira su la tonaca per mettersi al fianco dei ragazzi che stanno perdendo. Lo rivedo mentre mi parla dei suoi viaggi in bicicletta verso i santuari d’Europa, o durante le Messe agli Scout. Tutti volevano bene a don Angelo, non ho mai sentito un parola di critica nei confronti di quel sacerdote anticonformista, dai capelli lunghi, che sapeva trasformare una celebrazione religiosa in una festa piena di felicità ricca di fede.
Il mio ultimo incontro con don Angelo risale a sei anni fa, un momento doloroso, in una mattina di gennaio, nella “sua” chiesa delle Grazie. Ero di fronte alla morte, a una morte di cui non ho capito il significato e che non ho mai accettato. In quella chiesa c’erano molte persone e c’era anche don Angelo. Lo andai a cercare, per rovesciargli addosso la mia rabbia e la mia disperazione: “Dov’è Dio don Angelo, dov’è?” gli chiesi. Lui mi guardò con uno sguardo pieno di compassione, scosse la testa e allargò le braccia. Quello è il gesto più umano e nello stesso tempo più di fede e abbandono in Dio che ricordo di quei giorni. Don Angelo in quel momento era l’uomo di Chiesa che accetta il dubbio e lo risolve nella fede, ma nello stesso tempo rispetta la disperazione di chi cerca una risposta difficile da trovare su questa terra. Don Angelo era come Cristo, pronto a salire sulla croce, accompagnato da una fede incondizionata, ma che aveva pianto nell’orto degli ulivi. Uomo e Dio.
Sapevo che don Angelo era malato, e anche se non ho mai trovato la forza di andare a salutarlo, ogni sera pensavo a lui tornando a casa dal lavoro. Lanciavo uno sguardo verso le sue finestre, con i lumini accesi sui davanzali, a quelle piccole luci che avrebbero guidato il Signore quando avesse deciso di venire a prendere il suo amico sofferente. Ma Dio non ha avuto bisogno di quei segnali: sapeva dove don Angelo lo stava aspettando. E finalmente ha deciso che era giunto il momento: mi piace pensare che gli abbia teso le mani dicendogli “vieni, servo buono e fedele” e lo abbia portato via con sé, in un posto dove non ci sono più dolore e lacrime, con lunghe discese da fare in bicicletta, senza stancarsi, con i capelli nel vento.

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Giuseppe

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Se sono diventato quello che sono oggi, se riesco a fare il lavoro che mi piace, a vivere di parole, probabilmente lo devo anche a don Angelo. Nel 1975 ero un ragazzino delle medie di San Bernardo, la parrocchia in cui lui si occupava di giovani. Era stato mio insegnante di religione alle elementari e sapeva che me la cavavo con i componimenti scritti. Così mi propose di rappresentare San Bernardo in una gara nazionale promossa da “Avvenire”. Dovevo scrivere un tema e così feci. Non vinsi, ma arrivai tra i primi dieci e il mio nome e quello di San Bernardo campeggiarono in grassetto su una delle pagine del giornale, prima di tanti altri nomi e parrocchie. Credo che fu in quel momento, accanto a don Angelo che si congratulava con me davanti ai miei amici, che presi una decisione: avrei cercato con tutte le forze di lavorare con le parole, in un modo o nell’altro. Ci sono riuscito e di questo sono sempre stato grato a don Angelo, anche se lui non l’ha mai saputo.
Poi gli anni si dilatano e così i ricordi assumono connotazioni sempre meno personali, ma quel prete sorridente e dalla fede immediata e gioiosa resta un punto fermo che non se ne va. E allora rivedo don Angelo sul campetto di San Bernardo, mentre fa le “telecronache” al megafono delle partitelle e poi si tira su la tonaca per mettersi al fianco dei ragazzi che stanno perdendo. Lo rivedo mentre mi parla dei suoi viaggi in bicicletta verso i santuari d’Europa, o durante le Messe agli Scout. Tutti volevano bene a don Angelo, non ho mai sentito un parola di critica nei confronti di quel sacerdote anticonformista, dai capelli lunghi, che sapeva trasformare una celebrazione religiosa in una festa piena di felicità ricca di fede.
Il mio ultimo incontro con don Angelo risale a sei anni fa, un momento doloroso, in una mattina di gennaio, nella “sua” chiesa delle Grazie. Ero di fronte alla morte, a una morte di cui non ho capito il significato e che non ho mai accettato. In quella chiesa c’erano molte persone e c’era anche don Angelo. Lo andai a cercare, per rovesciargli addosso la mia rabbia e la mia disperazione: “Dov’è Dio don Angelo, dov’è?” gli chiesi. Lui mi guardò con uno sguardo pieno di compassione, scosse la testa e allargò le braccia. Quello è il gesto più umano e nello stesso tempo più di fede e abbandono in Dio che ricordo di quei giorni. Don Angelo in quel momento era l’uomo di Chiesa che accetta il dubbio e lo risolve nella fede, ma nello stesso tempo rispetta la disperazione di chi cerca una risposta difficile da trovare su questa terra. Don Angelo era come Cristo, pronto a salire sulla croce, accompagnato da una fede incondizionata, ma che aveva pianto nell’orto degli ulivi. Uomo e Dio.
Sapevo che don Angelo era malato, e anche se non ho mai trovato la forza di andare a salutarlo, ogni sera pensavo a lui tornando a casa dal lavoro. Lanciavo uno sguardo verso le sue finestre, con i lumini accesi sui davanzali, a quelle piccole luci che avrebbero guidato il Signore quando avesse deciso di venire a prendere il suo amico sofferente. Ma Dio non ha avuto bisogno di quei segnali: sapeva dove don Angelo lo stava aspettando. E finalmente ha deciso che era giunto il momento: mi piace pensare che gli abbia teso le mani dicendogli “vieni, servo buono e fedele” e lo abbia portato via con sé, in un posto dove non ci sono più dolore e lacrime, con lunghe discese da fare in bicicletta, senza stancarsi, con i capelli nel vento.

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Ciao a tutti

Giuseppe
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  #7288 (permalink)  
Vecchio 07-04-2010, 10:41 PM
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Caro Giuseppe, grazie! Qui di articoli ne sono usciti un mare! Poi gli scout hanno aperto un gruppo su Facebook, dove ci sono foto e video! L'ultima notizia è che il Comune di Lodi gli farà una targa da mettere sul muro del Santuario delle Grazie, in suo ricordo. Sembra che sulla piazza di fronte metteranno un busto, insomma, saremo circondati...io non impazzisco per tutte queste cose, ma va beh, vivo e lascio vivere.
Sono molto felice per gli ottimi esiti del nostro caro Edo (evvai!) mentre sono molto preoccupata per Franca, mi sembra che ogni ciclo sia sempre più difficile, non è ipotizzabile ridurre un poco il dosaggio?? Lieta che Franco si sia dato alle grandi vacanze prima del tempo, ma dispiaciuta che presto anche lui debba tornare al suo ciclo!
Noi siamo andate ad Assisi, cambiar aria anche solo per 24 ore è stata una buona cosa soprattutto per la cucciola che ha ripreso a mangiare un pò normalmente. Purtroppo il cibo ci angoscia un poco, il supermercato, anche di un'altra città dobbiamo evitarlo per un pò perché passavamo troppo tempo a cercare cibetti sfiziosi per il nostro. Avrei voluto fermarmi ad Arezzo a salutare Tommy e famiglia, ma lei voleva rientrare per uscire con gli amici. Tommaso, ti chiamerò per vedere se riusciamo a passare nei prox giorni, così vi conosciamo tutti, moto inclusa! Ern, spero che tua cugina trovi presto le risposte che cerca! Monia, come stai?? Ti seguono bene a San Benedetto? Hai avuto notizie di questa nuova terapia? Ma....Domenico, che fine ha fatto con Papuzzo? Possibile che il loro bar sia stato preso d'assalto??!
Un abbraccio a tutti, a presto. Isa
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  #7289 (permalink)  
Vecchio 07-04-2010, 10:55 PM
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predefinito

Ciao a tuttissimi, cara Isa io stò già facendo la dose a 37,5, comunque stai tranquilla, appena finita la cura riprendo velocemente, ti ho telefonato mi ha risposto la tua cucciola pensavo che tu fossi ancora in giro, comunque oggi avevo i festeggiamenti del cinquantesimo di matrimonio di una mia sorella, perciò ieri sera ho saltato pillolozza ne aggiungo una in fondo, così ho potuto passare tre ore accettabili, certo avrei voluto sentire il sapore di tutte le delizie che hanno portato in tavola, l'unica cosa che ho gustato il dolce, ma io naturalmente amo il salato, vabbè facciamo l'abitudine a tutto.

Se riesco, con l'aiuto dei figli, metterò le foto della mia grande famiglia, oggi eravamo 22 tra fratello sorelle nipoti e pronipoti, spero che presto diano notizie i latitanti, DOMENICOOOOOOOOO e altri ciao a tutti FRANCA
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  #7290 (permalink)  
Vecchio 07-04-2010, 11:25 PM
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Messaggi: 387
predefinito Adroterapia

Buona sera a tutti!!!
Carissima Ern in merito a ciò che tu mi chiedevi. ricordo di aver domandato al mio oncologo in merito all'Adroterapia
Questa fu la sua risposta, parola per parola: fantascienza.
Unico centro in Italia non ancora operativo è a Pavia, degli 800 presenti in tutto il mondo.
Attualmente utilizzata solo per alcune tipologie di tumori al cervello, alla trachea ed all'occhio!!! Per ora nessun'altra patologia Speriamo in un futuro.
Un abbraccio a tutti da Edo




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