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Bella domanda Monia!
Il mio nome se vuoi te lo dico volentieri in privato, non voglio lasciarlo scritto nella memoria di Google Qui chiamami pure Hippo che è più corto Per rispondere alla tua domanda devo svelare anche un po' il mio credo spirituale, e comunque premetto che questa è la mia visione delle cose e non per forza la verità assoluta...... ovviamente! Dunque io credo che le malattie siano la somatizzazione di problematiche psico-spirituali che ci portiamo dietro da una o più vite. Quindi una condizione fondamentale per ammalarsi è quella di avere problematiche di tipo non-materiale che non sono risolte. Quanto alla somatizzazione vi deve però essere un secondo requisito che è un fisico non in salute. Attenzione che per come la vedono gli igienisti (e quindi anche io) pochissime persone al mondo riescono ad essere veramente sane, in quanto la salute non è l'assenza di malattia, ma l'assenza di qualsiasi processo di intossicazione anche lieve che è in atto nell'organismo anche asintomatico. Sembrerà assurdo, ma anche quel paio di pezzi di pizza fatta da mio padre che mi sono mangiato stasera mi stanno intossicando (non ti spiego qui il perché), poco ma lo fanno. E quando il poco diventa una costante e si somma in continuazione al poco di prima..... diventa tanto. Faccio un esempio personale. Io ho avuto problemi di eccessiva magrezza, inappetenza e molta timidezza, nonché paure varie da quando ero piccolo. Non penso ci sia un valido motivo per cui un piccolo umano nasca con certe problematiche, soprattutto quelle psicologiche, se non sono state "immesse" in qualche modo nella sua persona. Altrimenti partendo da zero non dovrebbe avere problematiche. In tutte le problematiche psicologiche riconosco mia madre, che a tutt'oggi soffre parecchio per sue problematiche che la stanno distruggendo psico-fisicamente. Credo molto nella trasmissione delle problematiche dai genitori al figlio (non per una questione di geni), e soprattutto dalla madre al figlio (empaticamente durante la gestazione). Guarda caso io non solo ho avuto problematiche psicologiche che tutt'ora ingabbiano mia madre (io fortunatamente ritengo di esserne uscito) ma anche una dipendenza sfrenata da latticini che mi ha rovinato (e oggi finalmente so il perché di molte mie problematiche fisiche che ho avuto da bambino) e sorpresa delle sorprese..... mia madre mangerebbe formaggio tutti i giorni tutto il giorno. Un altro piccolo esempio sull'importanza dell'alimentazione e dello stile di vita in genere: un mio caro amico mi racconta di una coppia di suoi parenti che hanno la bambina molto piccola che ha un tumore al cervello da quando aveva 2 anni. Cosa potrebbe non avere funzionato? È dura dare una risposta, però anche qui guarda caso mi dice che i genitori non si sono mai riguardati nell'alimentazione e (se non ho capito male dall'insinuazione del mio amico) nemmeno negli eccessi di altro tipo. In conlusione credo che se una persona diventa così tanto pura spiritualmente, e così vicina al divino, potrebbe mangiare e bere di tutto che non gli farebbe male nulla. E al contrario se fosse così pura fisicamente qualunque problematica psicologica non la colpirebbe. Visto che nessuno è perfetto né nello spirito né nella materialità, direi che un buon equilibrio delle due cose è un buon compromesso. Questo è il mio personale pensiero. Ciao!
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Quando una persona è malata è molto importante non fare niente, ma questo niente bisogna saperlo fare molto, ma molto bene. (H.M.Shelton) Ultima modifica di hippocampus; 11-22-2009 a 12:19 PM Motivo: precisazione |
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Con questa frase in particolare però, oltre che andare Off Topic (sarebbe giusto quindi parlarne in un'altra discussione dedicata solo a questo) credo che ci stiamo inoltrando più su temi religiosi che scientifici...
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Ciao Marco,
niente di religioso non ti preoccupare, non mi considero religioso. Comunque non ho intenzione di aprire un thread su questo perché generebbe solo discussioni, del resto ognuno crede a quel che sente dentro. Quanto al fatto che quello che ho detto non è scientifico, potrei far notare come tantissime pratiche della medicina allopatica non sono un "metodo scientifico", ma in pochi le metteno in dubbio e se ne parla anche qua Ciao!
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Quando una persona è malata è molto importante non fare niente, ma questo niente bisogna saperlo fare molto, ma molto bene. (H.M.Shelton) |
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Cara Monia,
ti giro un link apparentemente interessante che mi è appena stato suggerito, poi valuta tu la fondatezza o no di quanto riportato. http://www.luigidibella.it/it/mdb/de...entifica&pre1= Spero di esserti stato utile. |
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cancro al seno
sono capitato (per caso?) in questo sito per tutt'altro argomento ma sfogliando qualche pagina sono arrivato a questa discussione; dapprima ho letto trasversalmente alcuni interventi (mi sembravano le solite cose dette e ridette da tant,i troppi, perciò sentite e risentite) poi, leggendo con più attenzione, mi è sembrato di cogliere, tra le righe, qualcosa che valeva la pena di essere approfondito.
Proverò ad esprimere alcuni pensieri sui vari temi toccati ma senza uscire, anzi tenendolo ben presente, dall'argomento principale. Dove ho dei dubbi li evidenzierò dove ho delle certezze le esprimerò come tali, sempre con prudenza e senza enfasi perchè il cancro al seno è un problema serio che riguarda decine di migliaia di donne (e anche qualche uomo) e in conseguenza le loro famiglie, quindi va affrontato seriamente. La medicina convenzionale o ufficiale informa che il cancro al seno è oggi guaribile nel 90% dei casi, omette di dire (e in qualche modo si può anche comprendere questo atteggiamento ma è un po' più difficile da giustificare) che questo è vero solo quando il nodulo primitivo è inferiore ad un centimetro e perfettamente incapsulato. In questi casi basterebbe soltanto l'asportazione chirurgica del nodulo e se l'analisi di quanto asportato evidenzia che i margini di resezione sono indenni da cellule tumorali la "paziente" può tirare un sospiro di sollievo e non pensarci più. In genere però, sotto il nome di "terapia preventiva", gli oncologi tendono a (sopratutto donne giovani) praticare comunque 3 cicli di chemioterapia e radioterapia toracica ben sapendo che nella stragrande maggioranza dei casi sono inutili nel mentre, oltre agli effetti collaterali, per una percentuale non trascurabile di pazienti, questa depressione del sistema immunitario risulta gravemente dannosa. Va detto, è documentato, che un nodulo maligno al seno impiega dagli 8 ai 12 anni per formarsi e raggiungere il diametro di un centimetro. Un sistema immunitario integro potrebbe continuare per anni a tenere a bada questo nodulo prima che il tumore entri in circolo attraverso le vie venose e linfatiche; oggi nei convegni più avanzati gli oncologi cominciano ad interrogarsi sugli eccessi di prevenzione. Esempio: viene diagnosticato un caso (generico) di tumore maligno, vengono praticate tutte le cure secondo i protocolli, dopo 5 anni (di cattiva qualità di vita a seguito delle cure) il paziente muore; la domanda che si pongono gli oncologi in buona fede è: se non fosse stato trattato invasivamente e troppo tempestivamente quel paziente non avrebbe vissuto (in buona salute perchè senza sintomi) lo stesso tempo e forse molto di più? Tornando al cancro del seno aggiungo subito che lo ritengo una malattia guaribile anche nelle sue espressioni più aggressive e anche quando si è manifestato con metastasi in più organi. Per riprendere e ampliare quanto affermato da qualcun altro sono anche certo che un buon apporto (equilibrato) nell'alimentazione di proteine, vitamine e prodotti non contaminati, che un sano stile di vita, che un ambiente familiare e di relazioni, un buon rapporto medico/paziente e la preghiera, possano contribuire a fermare o rallentare la progressione della malattia ma ... .. si tratta, lo ripeto, di una malattia molto seria che va affrontata con presidi terapeutici seri, ponendo ai medici a cui ci si affida tutte le domande senza temere le risposte. Perchè risposte tipo "tendiamo a cronicizzare la malattia", oppure "non la possiamo guarire ma la possiamo dominare" .. non sono risposte esaurienti e ad accontentarsi di queste c'è il rischio di smettere la ricerca e quindi di non trovare quant'altro potrebbe giovare di più e meglio. |
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Salve Savio, innanzitutto ti ringrazio per non aver considerato questa discussione una delle tante e alla fine tutte uguali.
Il tuo ragionamento è molto logico e soprattutto molto realistico, ma quando dici di non accontentarsi di una risposta come: "cerchiamo di cronicizzare la malattia", ma di continuare a cercare altre soluzioni, ti devo in parte contraddire. Sicuramente quando si arriva a sperare di cronicizzare si è già tentato tutto il possibile e comunque sicuramente si sono tentate le nuove terapie uscite. Nel mio caso, per esempio, dopo aver partecipato ad una sperimetazione con un farmaco che ha funzionato per 1 anno e poi non più, si sono buttati su un mix che comprende una chemio tradizionale, peraltro già utilizzata (stesso principio). Se ti dicono che non c'è altro da fare e che i farmaci di nuova generazione non possono essere usati per il tuo tipo di tumore, finisci anche tu per "sperare di cronicizzare la malattia"!!!!!! Daltronde tu stesso confermi che nella maggior parte dei casi, se non c'è una guarigione pressocchè immediata e se non interviene un qualche miracolo, la sopravvivenza media è di 5 anni. Io essendo già malata da 4 anni, sto nella fase in cui spero davvero tanto di rallentare questa maledetta malattia che, peraltro, nell'ultimo controllo effettuato, sembra essersi ridotta, ma............ Grazie per aver espresso la tua opinione e spero di sentirti presto. |
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Ciao Monia,
è un po' che non ci sentiamo. So che le mie parole potranno sembrare ciniche ma quella che tu chiami "maledetta malattia" è semplicemente un decorso naturale di una situazione che non è mai andata verso la guarigione. Se non adotterai una terapia più "naturale" almeno come integrazione a quelle droghe che ti danno non potrai sperare di guarire; il tuo fisico ce la sta mettendo tutta, la natura fortunatamente è potentissima, ma prima o poi alla tremenda intossicazione che hai soccomberà. Vorrei consigliarti di rileggere il mio primo post, penso ci siano indicazioni per cercare delle strade concrete da vagliare: la medicina igienistica sa cosa sono il tumore e il cancro. La medicina tradizionale no, prova a chiederglielo, ma non sapranno dirti la "causa prima" di questa malattia, come non sapranno dirtela di nessun altra malattia. Nel frattempo ti abbraccio forte e ti auguro di passare un Natale sereno con i tuoi cari. Ciao!
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Quando una persona è malata è molto importante non fare niente, ma questo niente bisogna saperlo fare molto, ma molto bene. (H.M.Shelton) |
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Dunque cara Monia, mi trovo in grande imbarazzo per due motivi, uno perchè non ci conosciamo di persona e due perchè l'argomento è così delicato che le parole non solo devono essere pesate prima di essere scritte ma vanno valutate con grande attenzione, per non alimentare facili speranze e per non deprimere.
Hippo ti sprona giustamente (ma anche un po' ingenuamente) nella direzione chiamiamola così "igienista", lo fa in buona fede e, tutto sommato, avrebbe ragione se tu non fossi già ammalata perchè uno stile di vita "sano" ovviamente contribuirebbe al benessere generale ma oggi come oggi non sarebbe "curativo". Per lo stesso motivo la maggior parte degli oncologi non consiglia di smettere di fumare a chi è già ammalato di tumore al polmone perchè questo non influirebbe sul decorso della malattia. Hippo ha però ragione quando afferma che il tuo pur forte (in origine) sistema immunitario non ce la farà ad arginare contemporaneamente la malattia e la tossicità delle cure. Ora vengo al mio imbarazzo nei tuoi confronti perchè devo scriverti cose che non ti farà piacere leggere. Il cancro al seno non si può cronicizzare, non dopo che ha prodotto metastasi. Se si trattasse di un nodulo maligno ben localizzato e si iniziasse una cura efficace tenendolo sotto controllo nel tempo, senza irradiarlo, senza asportarlo e senza subìre chemioterapie allora con il passare degli anni anni si potrebbe parlare di malattia cronica. Al tuo stadio attuale, pur essendo l'organismo umano una potentissima macchina di autoguarigione, devi necessariamente cambiare strada, non ho alcun dubbio in proposito, e forse (se il tuo sisteme immunitario è ancora combattivo, come credo) potrai guadagnare tempo, anni. Sono andato a rileggere il tuo secondo messaggio, quello in cui racconti del momento in cui ti hanno informata della della diagnosi, è inutile recriminare, anche perchè probabilmente il decorso sarebbe rimasto invariato, tuttavia secondo i protocolli convenzionali qualcosa si sarebbe potuta fare meglio. Credo tu sia una persona caparbia (è un bene, la caparbietà aiuta anche a combattere le malattie) chiedi consigli e confronti ma, di fatto, non hai intenzione di cambiare strada e ti accontenti delle risposte falsamente rassicuranti che ti danno i "tuoi" medici senza incalzarli con domande più precise. Se non ci fossero altre possibilità non mi permetterei di parlarti così, ma altre possibilità, valide, ci sono. Tu hai il diritto di vivere per tua figlia, per i tuoi cari e per te stessa, perchè sei giovane e hai ancora molte cose da fare nella vita. Ovviamente ti chiedo scusa per averti turbato ma quel pizzico di Fede che ho mi suggerisce che niente accade per caso. |
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Carissimo Savio,
il tuo nick (o è il tuo vero nome?) è tutto un programma.....
Toglimi un dubbio: sei un medico? I tuoi interventi sono puntuali ed esaustivi e mi convincono di questo. Conosco Monia perchè ci siamo "purtroppo" conosciute sempre per l'argomento "cancro" su un'altra discussione riguardante specificatamente il cancro del rene. Anche se questa malattia è localizzata in un punto diverso del corpo, credo che il tuo discorso sia di base. Tra i nostri amici c'è già un medico (lui stesso malato) e un'infermiera (è malato il suo compagno). Siamo felici di averti incontrato tra queste pagine e doppiamente felici se potrai, anche privatamente, essere di qualche aiuto a Monia e a tutte le persone che hanno il suo stesso tipo di problema. Abbiamo bisogno di persone come te perchè crediamo che gli scambi di informazioni ed opinioni siano sempre costruttivi ed aiutino nelle scelte finali dove si è sempre inevitabilmente da soli a prendere una decisione. Ringrazio anche Hippocampus per le sue convinzioni alternative che sicuramente ci spingono, anche solo per curiosità, ad informarci su qualcosa di diverso e magari mai preso in considerazione finora. Un abbraccio alla mia amica Monia e a tutti coloro che si sono fermati tra queste pagine anche solo per leggere. Un Augurio per tutti di un sereno Natale.
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Laura |
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Ciao savio e piacere Laura64.
Vorrei puntualizzare una cosa riguardo le mie convinzioni igienistiche, qualcosa che non è chiaro fin da quando ho scritto il mio primo post in questa discussione e che infatti anche Monia nella sua prima risposta che mi diede mi fece capire che non aveva capito (scusate il gioco di parole). È vero che la medicina igienistica dice che per prevenire le malattie bisogna mangiare in un certo modo, ma entra in campo in modo molto concreto quando c'è da curare una malattia e non dice semplicemente "bé dai da domani non mangiare carne" (per esempio). Non posso certo mettermi a spiegare qui esaustivamente le tecniche igienistiche di cura delle malattie, ma sono comunque vere e proprie tecniche collaudate, provate e riprovate con successo. In definitiva quello su cui voglio porre l'accento è che non sto dicendo semplicemente "da domani mangia in modo diverso e vedrai che guarirai", piuttosto di informarsi su tecniche utilizzate in cliniche igienistiche sparse per il mondo che ottengono successi nella maggioranza dei casi. E riescono a farlo perché la natura umana è quella di essere sani, la malattia fa parte solo del nostro stile di vita scorretto. So che ci vuole tantissimo coraggio per abbandonare le tecniche classiche, però non si può pensare di provare strade alternative solo quando le classiche hanno fallito perché potrebbe essere troppo tardi. Un abbraccione a tutti e buone feste!
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Quando una persona è malata è molto importante non fare niente, ma questo niente bisogna saperlo fare molto, ma molto bene. (H.M.Shelton) |
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Ciao Laura,
Savio non è il mio nome; è un nick dedicato a questa conversazione e non vi è, ovviamente, alcun intento di presunzione perchè, a differenza di saggio, savio significa semplicemente (da vocabolario) persona, che ha buon senso ed equilibrio mentale e morale. Questo significato volevo trasmettere e tu, con la tua sensibilità, devi averlo intuito. Non posso comunque (pubblicamente) rispondere alle tue domande su di me. Quello fatto negli interventi precedenti non è un discorso di base bensì un discorso diretto a Monia, al suo caso, al cancro del seno. Il decorso della sua malattia è un decorso prevedibile, nei tempi e nelle modalità; in un range di tot mesi dopo il primo trattamento i medici sanno esattamente come e dove si presenterà la recidiva; in altre parole: scoprire il piccolissimo linfonodo sovraclaveare di 3 mm non è bravura ma soltanto routine, le pazienti però non lo sanno e credono di essere in mani migliori di altre. Di fronte ad esperienze di questo tipo le persone devono rendersi parte diligente e non lasciare la loro vita esclusivamente nelle mani di altri; non si fanno passi avanti con i sorrisi e le rassicurazioni fini a se stesse; è però anche vero che se chi decide lo fa sulla propria pelle (scusa la crudezza) le sue decisioni devono essere accettate anche se si ritengono sbagliate. |
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Salve Savio non mi preoccupa il tuo essere diretto, anzi, mi fa piacere. Ho già avuto diverse batoste e, anche se non ci si abitua mai, adesso riesco meglio ad accusare il colpo!!!
Io dopo aver usato il Sutent (sperimentale) per un anno, visto che non faceva più effetto, sono tornata ad un mix, come ti avevo già detto, con il quale hanno riproposto il cisplatino (avevo fatto il carboplatino senza successo!!!) accoppiato con Endoxan preso quotidianamente. Dopo tre mesi di questa cura ho ripetuto la PET che ha segnalato una diminuzione di tutti i linfonodi segnalati in precedenza. Volendo tentare di lasciare il cisplatino, sono andata a parlare con il mio medico, il quale mi ha detto che visto il successo, non aveva senso abbandonare questa strada. A quel punto gli ho chiesto quale altra alternativa avevo, se qualche terapia, tra quelle uscite da poco, poteva fare al mio caso, ma la risposta è stata negativa. praticamente si ripete perchè non c'è altro da fare e, tra le righe, ho letto: intanto facciamo altri tre mesi, poi ripetiamo la PET e se non funziona più cambiamo con qualcosaltro, ma intanto siamo andati avanti tre mesi. Non puoi capire cosa ho provato in quel momento. Quando si leggono le statistiche che parlano di quattro mesi di sopravvivenza in più mi chiedo se si rendono conto di quello che scrivono!!!! Ho capito dal suo volto e dalle sue parole che devo rassegnarmi, ma anche se io non ci sto assolutamente, non so davvero come muovermi. Capisco, come dici tu, che loro sanno già quale sarà il decorso della mia malattia e che pensano solo a come "riempire" questo tempo. Se qualcuno mi proporrebbe un'alternativa valida, o che comunque io ritengo di poter condividere e provare a seguire, mi ci butterei anche, ma come alternativa sento solo discorsi molto teorici che non hanno alcun fondamento scientifico riconosciuto. Non ho vergogna a dire che ho paura di lasciare il certo per l'incerto, anche se so che questo poi così certo non è!!!!!! Se pensi di avere un'alternativa da propormi, ti prego di contattarmi con un messaggio privato. Hippo è un piacere risentirti. Non prenderla a male, ma continuo a credere che una volta che ci si è ammalati, purtroppo non può bastare una vita sana a farti guarire, o almeno non sono pronta a crederlo!!! Laura grazie anche a te per il tuo intervento. Tu sai (da figlia) cosa vuol dire prendere delle decisioni che ti cambiano davvero la vita, ma ti assicuro che prenderle "da mamma", con la consapevolezza che ogni tua scelta si ripercuoterà su tua figlia, ti assicuro, è distruttivo!!! Un saluto a tutti. |
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carissima Monia, per coinvolgermi (una volta di più) dovrei sapere che ha senso, che sei veramente convinta e determinata e che sei disposta a prendere in mano le redini della tua vita pur con il supporto di amici e congiunti oltrechè di nuovi medici, pur mantenendo i rapporti con gli attuali, semprechè dimostrino un po' di umiltà e di volere il tuo bene.
Credo che prima tu debba fare domande dirette a chi si sta prendendo cura di te e pretendere risposte che non lascino adito ad equivoci: tempi di sopravvivenza, qualità della vita. Se le risposte ti piaceranno (ma non dovrai accontentarti di risposte vaghe o sinonimi edulcorati) allora probabilmente preferirai restare dove sei, altrimenti ti sarà più facile vincere lo scetticismo e quel "pizzico" di diffidenza che si percepiscono dalle tue parole e ti sembrerà di avere meno da perdere a seguire nuove strade. Non è un buon medico quello che crede di possedere la verità, quello che limita le possibilità dei suoi pazienti solo alle sue conoscenze. |
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Ciao Monia,
devo rifare la puntualizzazione che ho fatto nel mio ultimo post; io non ho detto che solo alimentandoti bene guarirai (anche se questa è una cosa importantissima per stare bene) ma che le tecniche igienistiche sono vere e proprie "tecniche" che non sono basate solo sulla nutrizione. Spero che ora sia chiaro una volta per tutte. Ti dico ancora un paio di cose: 1) la malattia non capita per caso, sfocia nel tumore dopo una situazione di tossiemia molto prolungata nel tempo, e in cui noi siamo diretti responsabili (ripeto: noi stessi siamo i diretti responsabili). 2) se non credi a quanto l'alimentazione possa fare è solo perché la tua mente (e quella di tutti noi) è deviata dal credo che ci ficca nella testa questa società e questa medicina moderna. Se provassi anche solo a leggere un libro di igienismo potresti notare con quale naturalità affronta i problemi, e lo fa in modo così ovvio che quando lo leggi pensi: "ma come mai non ci ho pensato prima?!". L'uomo pensa di essere diverso dagli altri animali, di essere stato creato per ammalarsi, ma non è così! Posso capire lo scetticismo che provi nel sentire certe cose, ma prova ad analizzare nel modo più obiettivo possibile quanto ti hanno fatto finora: ha senso? Che risultati hai raggiunto? E come dice savio: che risposte concrete ti stanno dando i medici? Non sembra che vadano un po' a caso? Io personalmente ho vissuto da vicino un paio di situazioni del genere, e nelle scelte mediche non vi ho visto senso. Certo, è solo un pensiero igienista, ma pensare di curare un tumore o cancro con tecniche cancerogene a me sembra ovviamente e logicamente folle. Poi ognuno ragioni con la propria testa e arrivi alle proprie conclusioni. Un abbraccio Monia
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Quando una persona è malata è molto importante non fare niente, ma questo niente bisogna saperlo fare molto, ma molto bene. (H.M.Shelton) |
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Caro Savio, rispondendo a Monia hai risposto anche ai miei dubbi. Capisco però le diffidenze della mia amica, al suo posto le avrei anche io. Non si sa mai chi si incontra in rete. Io penso che, se le sei venuto incontro, ti sei cmq voluto mettere in gioco. E allora continua a giocare. In privato con lei, ovvio. Credo che qualche informazione in più possa permetterle di mettere da parte molti interrogativi. A meno che non si tratti di pozioni di zampe di rana e ali di zanzara...... [scherzo ovviamente : ) ]
Simpaticissimo Hyppo, non temere: abbiamo capito che il tuo è un discorso molto serio e che non riguarda la sola alimentazione. Il nostro dubbio è se possa sostanzialmente cambiare una situazione che è già ad uno stadio avanzato piuttosto che qualcosa di "preso in tempo" e non intossicato già da altre cure. Sul discorso che chemio e radio non fanno altro che invalidare un sistema immunitario già duramente provato anche da terapie sperimentali (vedi Sutent), ci trovi perfettamente d'accordo. Quando però sei tu in prima persona ad avere il tumore, difficilmente riesci a sottrarti a questa "prassi" perchè temi che rifiutando un modo di agire universalmente usato ti stai accorciando la vita da solo. E questo anche usando tutta la logica e la ragione di cui sei dotato. Mi hanno cmq incuriosito i libri che ci hai indicato. Credo che per le Feste me ne regalerò uno e poi ti saprò dire. Monia amica mia, ti comprendo perfettamente. Anche io penso però che in questa vita niente accade per caso. Approfondirei la conoscenza del nostro nuovo amico Savio. Un bacio a te e alla cucciola. A tutti una dolce notte.
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Laura |
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