Carissimo mister
X (scusa l’abbreviazione), sono rimasto molto perplesso dal tuo post tanto è vero che ancora non riesco a capire se sia veramente una richiesta di aiuto e un’enorme presa per i fondelli. Nell’uno e nell’altro caso sono comunque esterrefatto da quanto scrivi.
Perché vuoi morire? Perché non ti danno il farmaco o perché sei depresso? O il farmaco ti serve da arma per ucciderti (questo mi sembra molto più probabile). Come avrai capito io non sono un interessato e forse neanche un perditempo (forse per te si) Io sono un malato oncologico da 10 anni, o meglio non sono un malato è che il mio corpo ospita una bestia che cerca di sopraffarmi giorno dopo giorno, anno dopo anno. Tra di noi si è ingaggiata una battaglia all’ultimo sangue… alla fine della guerra solo uno dei due potrà vincere… solo uno potrà cantare vittoria e spero tanto di essere io. Dopo varie terapie chemioterapiche inefficaci ho fatto un trapianto di cellule, molto pericoloso e rischioso, ma non avevo altre armi per combattere… era come usare una bomba atomica contro il nemico solo che il campo di battaglia sul quale esplodeva erano i miei polmoni. Questa battaglia l’ho vinta io perché il risultato sono stati 5 anni di guarigione completa; di gioia di vivere, di progetti realizzati, di viaggi e di tanto amore con la mia famiglia. Da due anni (dicembre 2007) la bestia si è rifatta viva. Ho affrontato altro intervento, altre radioterapie e infine, da 22 mesi, sono di nuovo in cura chemioterapica che, come a tanti altri miei amici, mi provoca dei seri problemi fisici che minano la mia qualità di vita per 4 settimane su 6. La mia vita “normale” si traduce in due sole settimane. Durante questi 15 gg io, da povero semi invalido con serie difficoltà a camminare, a respirare, a usare le mani ecc., mi trasformo in un essere pieno di vita, di allegria, di voglia di vivere. Organizzo feste, balli, viaggi e lavori in casa e giardino e vado avanti. La tua patologia è invalidante è vero ma dovrebbe essere gestibile con una adeguata terapia. Un anno di terapia è ancora troppo poco per giudicare e attendersi risultati ottimali. Continua la cura. Non so se hai famiglia, se sei sposato, se hai figli o quanti anni hai. Ma qualunque età tu abbia, che tu sia solo o meno la vita merita di essere vissuta. A qualunque costo, con qualunque mezzo e in barba a qualunque malattia. La vita non è nostra, ci è stata data in comodato d’uso. Dovremo restituirla al legittimo proprietario, quando e solo quando Lui ce la chiederà indietro, arricchita di tanti valori e non impoverita e priva di significato come ora tu la senti. Questo vale anche se non sei cattolico o credente in genere. Abbiamo ancora tante cose da fare, da scoprire, da vedere e da vivere per interromperla così presto e bruscamente. Sono sicuro che anche fra 100 anni, e ne ho 57, quando verrà il mio turno dirò :”No è ancora troppo presto, ho ancora tante cose da fare…”. Scusa se sono stato prolisso e inconcludente. Non è mia intenzione cercare di distoglierti dall’idea ma solo di farti ragionare sui pro e sui contro della vita: come avrai capito io sono
prolife. In bocca al lupo e arrivederci non addio
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Un carissimo saluto da Franco