A un mese dall’inizio delle proteste contro la riforma Gelmini, un primo
bilancio è che al di là di qualche incidente e di qualche
faziosa lettura che se ne è data, è stato un movimento compatto e trasversale che ha riunito in un’unica voce le aspirazioni di una variegata moltitudine di persone. A dimostrazione che l’esigenza di tutelare il proprio futuro trascende il colore politico e non si sottomette alle ideologie. Ciò che dovrebbe far riflettere la classe politica presente e futura sulla imprescindibilità di ampie convergenze sui temi che incidono sull’avvenire di un’intera nazione.