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  #1 (permalink)  
Vecchio 02-05-2008, 06:03 PM
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predefinito Signoraggio: ecco la grande truffa del debito pubblico

Signoraggio: ecco la grande truffa del debito pubblico


sapete qual'è l'unica "casta" non inserita nel famoso libro omonimo? la rispota è ovvia: la casta dei banchieri.
vi siete mai chiesti come funziona l'emissione della moneta? il meccanismo è questo: la banca d'italia, isrituto privato al 95%, emette una banconota da 100 euro dal nulla, in quanto è dal 1971 che non esiste più la riserva aurea, pretendendo dallo stato l'emissione di titoli di stato di pari importo più il tasso di sconto(2,5%). non basta! bankitalia, non contenta di averci addebitato i NOSTRI soldi, fa anche un falso in bilancio, dato che mette l'uscita della banconota da 100 euro nelle passività, come se ne fosse proprietaria, e con la ricezione dell'obbligazione emessa dallo stato(bot,cct,etc) nelle attività avendo utile 0, ma se €100 sono state create dal nulla, come può la banca centrale inserire nel bilancio il valore nominale della stessa? per stampare una banconota occorrono 0,30 cent, ma ci vengono addbitate le 100 euro, con un guadagno notevole, facendo un semplice calcolo: 100-0,30=99,70. a questi va anche aggiunto il tasso di sconto: 99,7 x 2,5%=102,19, non male non credete?
questa tecnica è chiamata signoraggio primario, ma c'è un'altra truffa, non meno grave da quella appena spiegata, ossia la cosiddetta "riserva frazionaria". da quando siamo piccoli abbiamo sempre creduto che quando andiamo ad aprire un fido, quando accettiamo una carta di credito, i soldi che la banca ci anticipa li prenda dai conti correnti degli altri clienti della banca, bè le cose non stanno affatto così. Quando la banca apre un fido ad un'impresa, mettiamo, CREA quella somma in quel momento, semplicemente aumentando la massa monetaria in circolazione, lasciando intatti gli altri conti.
la banca privata è autorizzata PER LEGGE a prestare 42 volte(!) il denaro che possiede, quindi se ha €2.000 depositati da A può aprire un fido a B di €98.000, ma se B usa quel denaro per pagare C, e quest'ultlimo viene a versarli nella stessa banca, questa può prestarne 42 volte 98.000, ossia €4.116.000, e così all'infinito. grazie a questa tecnica sono in realtà le grandi banche private ad avere in mano l'inflazione e la deflazione nel nostro paese, lasciando ben poco spazio ai politici per gestire la ricchezza di tutti noi, almeno fino a quando non saremo tutti coscienti del valore del nostro lavoro, e svegliarci da questo colossale incantesimo di cui siamo vittime.
signoraggio.com
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  #2 (permalink)  
Vecchio 02-05-2008, 08:11 PM
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E gli effetti di tutto questo si vedono soprattuto sui lavoratori dipendenti, come stanno dicendo ora su tutti i telegiornali, che le tasse le pagano fino all'ultimo. Certo che se l'Italia non avesse questo mega debito pubblico, sarebbe molto più facile per tutti e come dici giustamente tu, i politici possono far poco... ma sono quelli che possono comunque fare di più!
Non penso che le banche invece abbiano interessi o voglia di diminuire i loro guadagni...
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  #3 (permalink)  
Vecchio 02-09-2008, 01:34 PM
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Quote:
Originariamente inviata da aerofan80 Visualizza il messaggio
ma se €100 sono state create dal nulla
che prestigiatori che sono questi finanzieri, eh?
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  #4 (permalink)  
Vecchio 05-02-2009, 04:05 AM
P89 P89 non è in linea
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predefinito Non e' vero niente!

Ragazzi, questa storia è una BUFALA!
Ecco come funzionano davvero le cose:

IL SIGNORAGGIO, LA GRANDE BUGIA

Prima di entrare nel vivo della discussione, vorrei fare una breve premessa:
Le banche non stanno simpatiche a nessuno (a partire da chi scrive), e senza dubbio negli ultimi anni hanno fatto errori e compiuto ingiustizie che in questo periodo di crisi economica sono particolarmente evidenti, ma ora ci limitiamo a parlare della questione del “signoraggio”, che è invece una vera e propria invenzione.
Anzi, direi che ha più i connotati della leggenda metropolitana: Si parte da fatti veri per trasformarli in tutta altra cosa.
Gocce di verità in un mare di inesattezze(per essere teneri).

Innanzitutto, credo che vadano fatte un paio di considerazioni che ci aiutano a capire la falsità delle teorie sul signoraggio:
1)Se, come si vedrà fra poco, tutto il denaro prestato dalle banche viene creato dal nulla, non dovremmo avere un’inflazione da paura?
Voglio dire, ogni anno le banche fanno prestiti ed investimenti per centinaia di miliardi di euro!
Se una quantità così grande di denaro venisse stampata ogni anno dal nulla e messa in circolo, chiunque capisce che si avrebbero una svalutazione e un’inflazione enormi.
2)Se le banche fanno dei profitti così giganteschi e strabilianti, possibile che in tutto il mondo e in tutto questo tempo nessuno li abbia visti e toccati con mano?
Certamente è vero che molte banche fanno affari d’oro, ma non certo nelle proporzioni millantate da chi sostiene l’esistenza del signoraggio.

Comunque, se può interessare, forse è utile andare a vedere come funzionano davvero le cose:

La tesi centrale su cui ruota il discorso sul signoraggio è che tutto il denaro in circolazione è stato emesso coi prestiti delle banche, le quali hanno creato dal nulla questo denaro per poi prestarlo.
Se ci si riferisce alle normali banche, questo meccanismo viene talvolta definito “signoraggio secondario”, e consentirebbe alle banche di fare profitti enormi grazie agli interessi pagati dalla gente su del denaro creato dal nulla.
Ebbene, TUTTO QUESTO E’ FALSO.
Innanzitutto, perché la creazione di denaro come viene comunemente intesa spetta solo alle banche centrali, e anche perché la creazione di nuove banconote non avviene solo con i prestiti, ma anche con altri meccanismi che vedremo in seguito.
Ma il vero punto della questione è che le banche, quando prestano denaro, non lo creano dal nulla, ma usano semplicemente i soldi depositati dai risparmiatori.
Non tutti questi soldi, però: Una piccola frazione di questi depositi rimane infatti nelle casse delle banche come “riserva frazionaria”, in quanto si tratta di soldi che servono per far fronte ai prelievi dei correntisti.

In realtà, le banche in un certo senso “creano” denaro, ma in modo molto diverso rispetto a quello descritto dai sostenitori del signoraggio.
Mettiamo che io abbia 100 euro: la quantità di denaro in circolo ora è quindi di 100 euro.
Se vado a depositarli in banca in un conto corrente, succede che la banca ne tiene in cassa 5 come riserva frazionaria (quella di cui si è parlato prima), e gli altri 95 li presta e li investe.
Però io nel mio conto corrente avrò sempre 100 euro, che potrò utilizzare con gli assegni, la carta di credito ecc… e dal momento che anche questi sono considerati denaro( è un denaro “virtuale”), a questo punto la quantità di denaro in circolo sarà 95(il denaro depositato che la banca ha prestato)+100(i soldi che ho sul conto corrente e che posso comunque utilizzare)=195.
Quindi prima c’erano solo i miei 100 euro in circolo, mentre adesso ce ne sono 195!
Però si capisce bene che la banca non ha creato denaro in più dal nulla per intascarselo, in quanto il denaro “creato” è quello che usiamo tutti noi tramite i nostri conti correnti.
E allora cosa facciamo, togliamo alla gente i soldi dal suo conto corrente?

Anche le cose che si dicono sul “moltiplicatore” sono completamente travisate:
Il moltiplicatore sta semplicemente nel fatto che il meccanismo descritto sopra si può replicare, in quanto quei 95 euro in più (non importa se in forma di banconote o in forma “virtuale”) possono a loro volta essere depositati in banca dalla persona che li ha in mano, ripetendo il meccanismo sopra descritto.
Il moltiplicatore pertanto dipenderà dall’entità della riserva frazionaria e delle altre riserve degli operatori economici, in quanto queste fanno da “freno” al meccanismo (prima si aveva 100, poi l’aumento è stato di 95, poi potrà essere al massimo di 90,25, ecc…).

Appurata l’inesistenza del cosiddetto “signoraggio secondario”, esaminiamo ora quello “primario”, di cui sarebbero responsabili le banche centrali.
E’ qui che si dice che le banche centrali intascano la differenza tra il valore nominale delle banconote e il costo della loro stampa.
Per dimostrare che è cosa non vera, forse è meglio partire dalla domanda che molti si pongono:
Da dove vengono le banconote che usiamo?
Anche qui, le banconote non vengono stampate dal nulla e poi spese dai banchieri per i loro acquisti, ma vengono emesse con un altro meccanismo:
Una volta stampate, vengono semplicemente usate dalla banca centrale per comprare oro, denaro estero o titoli di stato.
Così, si diminuisce la quantità di questi tre oggetti in circolazione, mentre si incrementa la quantità di denaro nel sistema.
Ma l’oro, la moneta straniera e i titoli di stato così comprati non vengono a loro volta spesi e dilapidati come ricchezze di proprietà della banca centrale, perché vengono semplicemente tenuti in cassaforte, quindi è come se “non ci fossero”!
E perché li si tiene lì?
Perché può succedere che la banca centrale, in base alle esigenze del sistema economico, decida di fare l’inverso, cioè di ritirare banconote dal mercato.
E allora che fa?
Fa l’opposto dell’operazione di prima: vende l’oro, il denaro straniero e i titoli di stato che aveva in cassa in cambio di denaro, che verrà a sua volta messo in cassa (e non speso per arricchire qualcuno).
E così via in un ciclo continuo.
Per ovvie ragioni, al giorno d’oggi queste operazioni avvengono quasi sempre coi soli titoli di Stato, e si dicono “operazioni di mercato aperto”.
In alcuni casi, la banca centrale effettivamente presta le banconote create a chi gli vende i titoli di Stato ad un certo tasso di interesse (il famoso tasso di riferimento della BCE di cui si parla spesso alin tv o sui giornali).
Insomma, se la banca centrale decide di immettere nuove banconote sul mercato, va dalle banche normali o da altri soggetti, gli cede o gli presta queste banconote create ad un certo tasso di interesse, ed in cambio riceve dei titoli.
Però si capisce bene che i profitti che derivano da questo tasso di interesse sono molto, molto inferiori della differenza tra il valore nominale delle banconote e il costo della loro stampa.
Se si va a vedere i bilanci della Banca d’Italia, si vede che gli utili netti da “signoraggio” ammontano al massimo ad alcune decine di milioni di euro (che per un paese come il nostro sono davvero un cosa esigua).
Inoltre, anche la gran parte di questi soldi non viene intascata dai proprietari della banca centrale, ma viene spesso lasciati lì come riserva per fronteggiare le evenienze future.
E non solo: molte di queste operazioni di mercato aperto sono “a termine”, il che vuol dire che questi titoli che la banca centrale compra sul mercato rimangano nelle sue casse per un periodo limitato e prestabilito, poi vengono restituiti al proprietario iniziale (in cambio della restituzione dei soldi da parte di quest’ultimo, ovviamente).

In definitiva, è evidente che questa storia del signoraggio è una falsità bella e buona.
E allora quello che consiglio alle tante persone in buona fede che ci hanno creduto e di concentrarsi su altre cose:
Le ingiustizie e le cose che non vanno a questo mondo sono tante, non perdiamo tempo con cose che non esistono e rischiano solo di essere un modo per distrarre l’attenzione dai problemi veri!
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  #5 (permalink)  
Vecchio 07-29-2009, 08:13 PM
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Innanzitutto, credo che vadano fatte un paio di considerazioni che ci aiutano a capire la falsità delle teorie sul signoraggio:
1)Se, come si vedrà fra poco, tutto il denaro prestato dalle banche viene creato dal nulla, non dovremmo avere un’inflazione da paura?
Voglio dire, ogni anno le banche fanno prestiti ed investimenti per centinaia di miliardi di euro!
Se una quantità così grande di denaro venisse stampata ogni anno dal nulla e messa in circolo, chiunque capisce che si avrebbero una svalutazione e un’inflazione enormi.

L'aumento della moneta non è la causa dell'inflazione ma è la coseguenza dell'inflazione

2)Se le banche fanno dei profitti così giganteschi e strabilianti, possibile che in tutto il mondo e in tutto questo tempo nessuno li abbia visti e toccati con mano?
Certamente è vero che molte banche fanno affari d’oro, ma non certo nelle proporzioni millantate da chi sostiene l’esistenza del signoraggio.

Il problema non sta nei profitti delle banche, ma nel debito che esse generano nel momento in cui prestano il denaro


Comunque, se può interessare, forse è utile andare a vedere come funzionano davvero le cose:

La tesi centrale su cui ruota il discorso sul signoraggio è che tutto il denaro in circolazione è stato emesso coi prestiti delle banche, le quali hanno creato dal nulla questo denaro per poi prestarlo.
Se ci si riferisce alle normali banche, questo meccanismo viene talvolta definito “signoraggio secondario”, e consentirebbe alle banche di fare profitti enormi grazie agli interessi pagati dalla gente su del denaro creato dal nulla.
Ebbene, TUTTO QUESTO E’ FALSO.
Innanzitutto, perché la creazione di denaro come viene comunemente intesa spetta solo alle banche centrali, e anche perché la creazione di nuove banconote non avviene solo con i prestiti, ma anche con altri meccanismi che vedremo in seguito.
Ma il vero punto della questione è che le banche, quando prestano denaro, non lo creano dal nulla, ma usano semplicemente i soldi depositati dai risparmiatori.

Questo non è vero: le banche commerciali, quando prestano denaro, lo creano dal nulla, indebitando (anche con gli interessi calcolati sul capitale prestato) i loro clienti. Con un semplice clic di un mouse su di un computer creano denaro che poi deve essere restuito con gli interessi

Non tutti questi soldi, però: Una piccola frazione di questi depositi rimane infatti nelle casse delle banche come “riserva frazionaria”, in quanto si tratta di soldi che servono per far fronte ai prelievi dei correntisti.

In realtà, le banche in un certo senso “creano” denaro, ma in modo molto diverso rispetto a quello descritto dai sostenitori del signoraggio.
Mettiamo che io abbia 100 euro: la quantità di denaro in circolo ora è quindi di 100 euro.
Se vado a depositarli in banca in un conto corrente, succede che la banca ne tiene in cassa 5 come riserva frazionaria (quella di cui si è parlato prima), e gli altri 95 li presta e li investe.
Però io nel mio conto corrente avrò sempre 100 euro, che potrò utilizzare con gli assegni, la carta di credito ecc… e dal momento che anche questi sono considerati denaro( è un denaro “virtuale”), a questo punto la quantità di denaro in circolo sarà 95(il denaro depositato che la banca ha prestato)+100(i soldi che ho sul conto corrente e che posso comunque utilizzare)=195.
Quindi prima c’erano solo i miei 100 euro in circolo, mentre adesso ce ne sono 195!
Però si capisce bene che la banca non ha creato denaro in più dal nulla per intascarselo, in quanto il denaro “creato” è quello che usiamo tutti noi tramite i nostri conti correnti.

Il meccanismo descritto è corretto e dimostra esattamente il contrario di quello che sostieni: i 95 euro dell'esempio che tu fai sono denaro virtuale creato dal nulla sulla base di un semplice meccanismo contabile, non sono soldi guadagnati col lavoro: sono soldi che la banca ha prestato e che la banca rivuole indietro con gli interessi. Le persone che non hanno possibilità di creare denaro, se non con il lavoro, si ritrovano così a lavorare non per arricchire (termine molto generico) la collettività, ma per pagare i debiti contratti con le banche. In questo modo l'economia è falsata dal debito e il valore/costo dei beni e dei servizi prodotti è fortemente condizionato dall'emissione, dal nulla, di denaro a debito.
Dobbiamo metterci in testa una volta per tutte che ciò che ha valore non è il denaro ma il lavoro. Il denaro serve a misurare il valore del bene o servizio prodotto col lavoro e serve a facilitare gli scambi commerciali, ma NON E' un valore in sé; è il simbolo di un valore.


E allora cosa facciamo, togliamo alla gente i soldi dal suo conto corrente?

Anche le cose che si dicono sul “moltiplicatore” sono completamente travisate:
Il moltiplicatore sta semplicemente nel fatto che il meccanismo descritto sopra si può replicare, in quanto quei 95 euro in più (non importa se in forma di banconote o in forma “virtuale”) possono a loro volta essere depositati in banca dalla persona che li ha in mano, ripetendo il meccanismo sopra descritto.
Il moltiplicatore pertanto dipenderà dall’entità della riserva frazionaria e delle altre riserve degli operatori economici, in quanto queste fanno da “freno” al meccanismo (prima si aveva 100, poi l’aumento è stato di 95, poi potrà essere al massimo di 90,25, ecc…).

In realtà il freno non vale granchè visti i risultati, ma in alcuni casi le banche vanno anche ad intaccare la riserva

Appurata l’inesistenza del cosiddetto “signoraggio secondario”, esaminiamo ora quello “primario”, di cui sarebbero responsabili le banche centrali.
E’ qui che si dice che le banche centrali intascano la differenza tra il valore nominale delle banconote e il costo della loro stampa.
Per dimostrare che è cosa non vera, forse è meglio partire dalla domanda che molti si pongono:
Da dove vengono le banconote che usiamo?
Anche qui, le banconote non vengono stampate dal nulla e poi spese dai banchieri per i loro acquisti, ma vengono emesse con un altro meccanismo:
Una volta stampate, vengono semplicemente usate dalla banca centrale per comprare oro, denaro estero o titoli di stato.

Errato: la banca centrale non compra niente con i soldi che stampa, ma presta questo denaro a fronte dell'emissione di titoli di debito pubblico

Così, si diminuisce la quantità di questi tre oggetti in circolazione, mentre si incrementa la quantità di denaro nel sistema.
Ma l’oro, la moneta straniera e i titoli di stato così comprati non vengono a loro volta spesi e dilapidati come ricchezze di proprietà della banca centrale, perché vengono semplicemente tenuti in cassaforte, quindi è come se “non ci fossero”!
E perché li si tiene lì?
Perché può succedere che la banca centrale, in base alle esigenze del sistema economico, decida di fare l’inverso, cioè di ritirare banconote dal mercato.
E allora che fa?
Fa l’opposto dell’operazione di prima: vende l’oro, il denaro straniero e i titoli di stato che aveva in cassa in cambio di denaro, che verrà a sua volta messo in cassa (e non speso per arricchire qualcuno).
E così via in un ciclo continuo.
Per ovvie ragioni, al giorno d’oggi queste operazioni avvengono quasi sempre coi soli titoli di Stato, e si dicono “operazioni di mercato aperto”.
In alcuni casi, la banca centrale effettivamente presta le banconote create a chi gli vende i titoli di Stato ad un certo tasso di interesse (il famoso tasso di riferimento della BCE di cui si parla spesso alin tv o sui giornali).

Qui c'è un po' di confusione: se presta le banconote allo stato, lo stato non vende i titoli. Non ha senso dire che io presto del denaro a qualcuno che, a fronte di quel prestito, mi vende un bene. Casomai ha senso dire che io presto del denaro a qualcuno, il quale mi dà una cambiale dove c'è scritto che, dopo un anno, lui mi restituisce il capitale più gli interessi.

Insomma, se la banca centrale decide di immettere nuove banconote sul mercato, va dalle banche normali o da altri soggetti, gli cede o gli presta queste banconote create ad un certo tasso di interesse, ed in cambio riceve dei titoli.

Gliele cede o gliele presta?. Sono 2 cose molto diverse

Però si capisce bene che i profitti che derivano da questo tasso di interesse sono molto, molto inferiori della differenza tra il valore nominale delle banconote e il costo della loro stampa.

Si capisce da cosa?

Se si va a vedere i bilanci della Banca d’Italia, si vede che gli utili netti da “signoraggio” ammontano al massimo ad alcune decine di milioni di euro (che per un paese come il nostro sono davvero un cosa esigua).

Ah bè è chiaro che se io alloco al passivo i soldi che presto, allora il reddito da signoraggio scompare quasi del tutto. Il fatto è che la banca alloca al passivo le banconote che presta al loro valore facciale e non al loro valore intrinseco: tutto il problema nasce da lì.

Inoltre, anche la gran parte di questi soldi non viene intascata dai proprietari della banca centrale, ma viene spesso lasciati lì come riserva per fronteggiare le evenienze future.
E non solo: molte di queste operazioni di mercato aperto sono “a termine”, il che vuol dire che questi titoli che la banca centrale compra sul mercato rimangano nelle sue casse per un periodo limitato e prestabilito, poi vengono restituiti al proprietario iniziale (in cambio della restituzione dei soldi da parte di quest’ultimo, ovviamente).

In cambio della restituzione dei soldi (più gli interessi che non sono stampati) che la banca ha creato dal nulla a costo irrisorio e che tutti noi invece abbiamo dovuto guadagnare lavorando e pagando le tasse.

Come la mettiamo?
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  #6 (permalink)  
Vecchio 07-30-2009, 05:21 PM
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Rispondo punto per punto:

"L'aumento della moneta non è la causa dell'inflazione ma la sua conseguenza"....
MA COSA STAI DICENDO???
Non è vero niente!
La critica che ho fatto rimane inalterata: Se ci fosse qualcuno che crea dal nulla così tanti soldi(banche, Stato o chi per loro), si avrebbe un'inflazione gigantesca.

"Il problema non sta nei profitti delle banche, ma nel debito che esse generano nel momento in cui prestano il denaro"
E allora come mai parlate sempre delle "centinaia di miliardi che le banche si intascano"?

"Le banche prestano denaro creato dal nulla"
Questo è FALSO, FALSO, FALSO e un milione di volte FALSO.
Trovami la prova di questo e della castroneria che hai detto all'inzio, ti sfido.
Poi è vero che le banche in un certo senso "creano denaro", ma ho detto che questo denaro non se lo mettono in tasca loro, ma è il denaro che usiamo tutti noi con gli assegni e le carte di credito.
E' questo il famigerato "denaro dal nulla": gli assegni e le carte di credito che usiamo tutti i giorni, E LI USIAMO NOI, NON SE LI METTONO IN TASCA LE BANCHE.

"la banca centrale non compra niente con i soldi che stampa, ma presta questo denaro a fronte dell'emissione di titoli di debito pubblico"
Questo è FALSO, FALSO, FALSO e un milione di volte FALSO.
La Banca Centrale, generalmente, compra Titoli di Stato GIA' emessi e GIA' presenti sul mercato.
Il nuovo denaro emesso con le operazioni di mercato aperto non viene usato per aumentare il debito pubblico!

"La Banca Centrale fa risultare pochi guadagni perchè mette alcune voci al passivo e non all'attivo".
Guarda, non mi faccio minimamente trascinare in questa polemica perchè è la classica tattica "signoraggista": buttarla in questioni astruse e complicatissime, così si fa del gran casino e nessuno capisce più niente.
Dico solo questo:
Tu nei bilanci, sulla carta, puoi fare tutti i pastrocchi che vuoi... mettere all'attivo, al passivo, sopra e sotto, però i soldi veri che la Banca Centrale guadagna sono sempre quelli!
E se andiamo a guardare quelli, vediamo che i profitti "da signoraggio" della Banca Centrale sono esigui rispetto a quello che si dice.
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  #7 (permalink)  
Vecchio 07-30-2009, 07:43 PM
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vedi caro amico mi spiace che si imposti sempre una discussione sul signoraggio in base a degli schieramenti: signoraggisti contro antisignoraggisti, dove inevitabilmente le discussioni diventano infinite e anche molto astruse data la materia, che in genere è molto complicata e anche molto noiosa (almeno per me), e molto spesso scivolano anche negli insulti (ho letto alcuni post, non qui, che sono veramente vergognosi e di una arroganza inaccettabile, sia da parte di chi sostiene che il signoraggio sia una truffa colossale, sia da parte di chi sostiene che sia tutta una bufala).
Non sono un economista, non sono un signoraggista, e non voglio (nè posso, per motivi di tempo) intavolare discussioni infinite sul signoraggio sì e signoraggio no. Penso solo che il sistema economico nel quale siamo inseriti sia sbagliato, profondamente sbagliato e autodistruttivo per l'uomo, perchè mette al centro il denaro e non la persona: la persona è così ridotta a merce e lo scopo del lavoro è creare reddito in denaro per alcuni e non creare ricchezza (non reddito) per la collettività. Il lavoro diventa così il modo in cui soddisfo i miei bisogni (anche quelli non proprio indispensabili) e non un modo per mettersi al servizio della collettività.
Credo che il signoraggio sia solo una logica ed inevitabile conseguenza di questo sistema.

Vorrei però, se ti va, invitarti ad alcune riflessioni.
Quando tu hai in tasca 100 euro (ad es) ce li hai perchè hai prodotto un bene o servizio col tuo lavoro che ti è stato riconosciuto con quel pezzo di carta con scritto sopra 100 euro, quindi i 100 euro sono il simbolo, la misura della ricchezza (un bene o un servizio) da te prodotta col lavoro. Con questo pezzo di carta, tu puoi procurarti quello che vuoi per un valore/costo corrispondente di 100 euro (ad es vai al ristorante e ti fai una bella mangiata con gli amici) e dai questi 100 euro al ristoratore: in questo modo i 100 euro diventano il simbolo del lavoro fatto dal ristoratore. Con questo intendo dire che, sempre secondo me (ma non solo secondo me...), il denaro non ha un valore in sè e per sè, bensì il denaro è la misura di un valore: la ricchezza prodotta col lavoro. Nella mia visione dell'economia il denaro serve solo a favorire la circolazione dei beni e dei servizi atti a creare ricchezza. Il ristoratore di cui sopra, ad es, non può creare ricchezza (la cena per te e i tuoi amici) se non ha chi gli cucina la cena (cioè chi offre il suo servizio per cucinare le pietanze) oppure se non ha chi gli porta le materie prime da cucinare (carne, pesce, verdure ecc) oppure se non ha chi gli ha messo a posto l'impianto elettrico per non far mangiare le persone al buio ecc ecc. Tutto questa circolazione di beni e di servizi, sarebbe praticamente impossibile o estremamente difficoltosa in assenza di denaro (il limite del baratto era proprio questo). Il denaro quindi facilita la circolazione della ricchezza: ma il denaro non E' la ricchezza, è la MISURA di questa ricchezza, e la misura di questa ricchezza si chiama costo.
Ora se la banca centrale stampa un biglietto di carta colorata al costo di 30 cent e ci scrive sopra "vale 100 euro", crea un bene (la banconota) che serve alla collettività per scambiarsi la ricchezza. Il valore/costo della banconota (e non la capacità della banconota di misurare il valore) è quindi 30 centesimi e non 100 euro. La banconota vale e varrà sempre 30 centesimi: è e sarà sempre un pezzo di carta colorata. All'atto dell'emissione non è il simbolo di una ricchezza misurata nell'ordine di 100 euro, ma di una ricchezza misurata nell'ordine di 30 cent. Ma allora perchè con un pezzo di carta colorata del costo di 30 cent ci si compra una cena al ristorante da 100 euro? semplicemente perchè se tu hai in tasca quel pezzo di carta colorata quello è il SIMBOLO che tu hai prodotto ricchezza attraverso il tuo lavoro e che questo lavoro/produzione di ricchezza ti è stato riconosciuto nella misura di un valore convenzionalmente stabilito di 100 euro. il ristoratore accetterà tale pagamento perchè sa che, a sua volta, potrà scambiare tale valore in un bene o un servizio di uguale valore/costo.
Qual'è il lavoro (cioè la produzione di un bene utile alla collettività) che la banca centrale fa per produrre la banconota da 100 euro? Un lavoro misurato e valutato dal mercato nell'ordine di 30 cent.
La banca centrale come dovrebbe quindi considerare quindi tale banconota come simbolo di un valore/costo di 30 cent o di 100 euro?
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  #8 (permalink)  
Vecchio 07-31-2009, 12:14 AM
P89 P89 non è in linea
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Apprezzo che tu non voglia impostare un muro contro muro, anche perchè pure io sono stato molto disgustato dai toni che questo dibattito talvolta assume.
Poi è vero che le banconote che noi usiamo sono "create dal nulla", ma il punto è che la famosa "differenza tra valore nominale e costo di stampa" non se la intasca nessuno!
Il valore delle banconote è semplicemente il frutto di una convenzione sociale, in quanto tutti accettiamo di dargli quel valore.
L'unico guadagno della banca centrale sull'emissione di nuovo denaro è quel tasso di sconto di cui ho parlato, che ha un'entità abbastanza risibile(una volta tolte le spese).

Guarda, anche io credo che viviamo in un sistema economico profondamente ingiusto, e proprio per questo penso che dobbiamo volgere l'attenzione ad altre cose, non a queste bufale.
Non è per difendere o colpevolizzare nessuno, ma prima di prendere posizione e imbastire crociate credo che bisogna prima di tutto informarsi.
Per quanto mi riguarda, dopo aver anche io creduto a queste teorie, mi sono informato, ho studiato l'argomento e sono giunto alla conclusione certa che il Signoraggio è una bufala.




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