Riforma federale dello Stato: così non funzionerà!
Riforma federale dello Stato: così non funzionerà!
Bocciamo nel contenuto la riforma federale approvata dal Consiglio dei Ministri. “Senza un limite chiaro alla pressione fiscale e un forte dimagrimento dell’architettura istituzionale dello Stato, questa riforma non solo non funzionerà, ma potrebbe portare alla moltiplicazione dei centri di spesa, che spesso sono portati a sprecare le risorse pubbliche. Per intenderci meglio, noi siamo da sempre sostenitori di una forte riduzione degli organismi rappresentativi. Siamo per la completa abolizione delle Provincie, per la completa abolizione delle Comunità Montane , per una riduzione dei componenti dei consigli comunali, per una riduzione dei componenti dei consigli regionali e per la creazione di una sola camera con 400 parlamentari anziché 945. Il dibattito democratico sarebbe comunque garantito, ma avremmo una forte riduzione dei costi ed uno snellimento di tutti i procedimenti istituzionali ed amministrativi, che oggi, con la loro lentezza, rischiano di ingessare il Paese. Questo è,per noi, il presupposto minimo per fare funzionare qualsiasi riforma Inoltre, l’aver previsto la possibilità per Regioni, Provincie(che andrebbero abolite) e Comuni, di poter introdurre tributi propri e addirittura tasse di scopo,senza aver chiaramente definito il limite invalicabile di pressione fiscale, ci preoccupa, e non poco. Il rischio reale è di moltiplicare i centri di spesa e, conseguentemente, gli sprechi di risorse pubbliche, andando ad incrementare la pressione fiscale per i cittadini Italiani, già oggi ai limiti della tollerabilità. Noi, abbiamo sempre ritenuto che insieme alla rivisitazione dell’architettura istituzionale, che dovrebbe eliminare o ridurre molti centri di spesa, servisse una forte riduzione della pressione fiscale per mettere di nuovo in moto l’economia del Paese. Il 33% di pressione fiscale media(oggi è intorno al 43%) è quello che lo Stato in tutte le sue forme(Governo, Parlamento, Regioni ed enti locali) potrebbe pretendere dai cittadini. Lo Stato dovrebbe garantire i servizi con il 33% di pressione fiscale media, lasciando più soldi nelle tasche degli Italiani, che oggi fanno fatica ad arrivare a fine mesi. In uno slogan. “Meno soldi ai palazzi del potere, più soldi nelle tasche dei cittadini!” Per ottenere questo risultato servirebbe il coraggio di scardinare un sistema di privilegi che da decenni ha pervaso la vita pubblica di questo Paese. Coraggio che anche il Governo Berlusconi, con questa riforma, dimostra di non avere….”
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