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Possibilità di fallimento d'un rapporto nato sulla patologia
Possibilità di fallimento d'un rapporto nato sulla patologia
Ciao a tutti...mi chiamo Vittorio, ho 32 anni e vi scrivo da Ancona. Sono nuovo di questo forum e vorrei chiedervi (seriamente) un consiglio: conosco da circa 1 mese una ragazza di 26 anni alla quale voglio molto bene, la quale ha avuto un'adolescenza poco serena per via di dissidi in famiglia, specie con il padre, ed un'esperienza in un Collegio scolastico lontano dalla famiglia per alcuni problemi. Lei mi dice che mi vuole bene, ma che non sa amare e che non ha mai amato. Dice che con me è diverso dalle esperienze sentimentali avute finora e che finalmente ha trovato quel pò di serenità di cui si nutre a gran mani. Tuttavia dice che con me potrebbe trovarsi in una condizione di "dipendenza" nei miei confronti visto che è la prima volta che beneficia davvero di questa atmosfera. A tal riguardo, lei dice con profonda lucidità che un rapporto che nasce sulla patologia (cioè la paventata sua dipendenza nei miei confronti) diviene poi un rapporto patologico, dunque destinato a farla stare male ed a fallire. Per questa ragione non vuole un coinvolgimento sentimentale assoluto, perchè avrebbe paura. C'è qualcuno di voi che vuole darmi un consiglio, anche scientifico in senso psicologico, oltre che amichevole? Cosa le rispondo quando lei mi dice che il nostro rapporto rischia di diventare patologico, perché secondo lei si fonderebbe su di una patologia (la dipendenza)? Vi ringrazio se vorrete rispondermi.
Vittorio Ultima modifica di Scuola; 01-20-2009 a 03:54 PM Motivo: ho tolto la tua email per evitare che si riempia di spam ;-) |
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Quote:
La donna di cui parli (in modo così garbato e dolce!) sostiene che la dipendenza (chiamiamola ..."dipendenza affettiva") sia una patologia; non è del tutto errato, perchè cominciano a crearsi nell'animo continue ossessioni: paura dell'abbandono, della separazione, della solitudine, di saper vivere SOLO in presenza dell'altro.... La "dipendenza affettiva" che viene a manifestarsi nell'adulto, effettivamente risale all'antico rapporto col padre e la madre: probabilmente, il messaggio che arrivava alla bambina di allora, era che le sue necessità emotive non contavano tanto (...il difficile rapporto col padre di cui tu parli), che non era importante volere bene a lei (...ha studiato in un collegio, lontano da tutti...). Mi pare ovvio, dunque che -adesso che la "bambina" è diventata adulta- dica di non saper amare: non è mai stata amata! Ha trovato in te il "principe azzurro" che ha sempre sognato da bambina, infatti come tu descrivi, con te si sente serena. Ma la paura di perderti qualora dovesse averti, sta genereando in lei una tensione tale da portarla al credere che senza l'altra persona, ad un certo punto, non sarebbe più in grado di sopravvivere! Ecco perchè ha paura. Cosa risponderle quando lei dice che il vostro rapporto potrebbe diventare patologico... perchè affonda le proprie radici in una "dipendenza"? Non dire nulla, ma alzati e vattene; per quanto crudele possa sembrare, paradossalmente, l’inizio del cambiamento arriva quando si raggiunge il fondo: è questo il momento in cui si è più disposti a chiedere aiuto, e può essere l'occasione per iniziare un cambiamento, finalizzato alla costruzione di legami sentimentali più appaganti. Allora, poichè il tutto risale ad una infanza mal vissuta... perchè non ricominciare daccapo, insieme e... cambiare il finale? Auguri! Dott.ssa Raffaella Russo |
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